LATINA – Protezione Civile, Di Cocco (FdI): «Da Coletta una delibera inutile e tardiva dopo che il servizio è stato smantellato». Il Comune di Latina alle prese con la difficile gestione dell’emergenza Coronavirus, ha finalmente varato una delibera per “rimettere in piedi” un adeguato servizio di Protezione Civile. Peccato che quel servizio esisteva già, ma negli anni è stato smantellato. Lo dichiara il portavoce comunale di Fratelli d’Italia, Gianluca Di Cocca

«Mi sento di dire – scrive Di Cocco – che sono stato praticamente il “padre” della Protezione Civile del Comune di Latina che, ricordo, qualche anno fa era un fiore all’occhiello della città capoluogo. Poi, sotto la gestione Coletta e Briganti, questa struttura è stata mano a mano smontata.
L’amministrazione comunale non ha mai dato la giusta importanza e vigore alla “squadra” che era stata messa su con enormi sacrifici quando ero assessore.
Quando era a regime, il servizio aveva circa 50 persone e una sede operativa, in Corso Matteotti. Molti professionisti prestavano servizio sotto forma di volontariato per la Protezione Civile di Latina. Avevamo fatto interventi di grande rilevanza, dall’aiuto nell’emergenza incendi fino all’individuazione delle discariche abusive sul territorio. Per non parlare dei casi vari di alluvioni, supporto alla cittadinanza, risoluzione delle emergenze freddo.
La Protezione Civile di Latina lavorava già in collaborazione con Croce Rossa, Ares 118 e tutti i gruppi del terzo settore della città, che potevano essere operativi in pochissime ore.
La struttura della protezione civile di Latina era tra le più blasonate della provincia e del Lazio. Avevamo conquistato la fiducia della Regione e questo accreditamento voleva dire fondi esterni al bilancio comunale.
Ora non ci sono più dipendenti assegnati né funzionari.
La cosa che fa rabbia e fa piangere il cuore è che  l’amministrazione in carica ha azzerato tutto: niente più sede operativa, niente più pattugliamenti su terra e mare, di cinquanta persone ne sono rimaste un paio.
Sarebbe utile e interessante sapere che fine abbiano fatto i materiali acquistati all’epoca, dalle tende ai gommoni, fari, gruppi elettrogeni, mezzi, suppellettili, divise, materiale di primo soccorso, e tutto il materiale logistico, dal valore economico non indifferente.
E perché poi non sono mai stati presentati progetti di finanziamento alla Regione Lazio per il servizio di protezione civile?
Non voglio minimamente pensare che sia stata annientata per fare un dispetto a me.
Mi attendevo, dopo un mio intervento di qualche tempo fa, una risposta dell’amministrazione, invece sono statu sordi a tutto. Vorrei ricordare che la protezione civile è volontariato, finalizzato al bene comune. Non ha colore politico. Spero e ripeto che questo azzeramento non sia una chiara volontà di colpire chi aveva creato quella struttura, ovvero il sottoscritto.
Voglio dire all’amministrazione che non sta facendo alcun danno a me, ma a quelle persone che ci credono e che per anni si sono impegnate a servizio degli altri.
Il Comune ha il dovere di occuparsi di protezione civile e questa situazione, oggi sfociata in questa tardiva e spicciola delibera, è alquanto assurda».


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Laureata in Scienze della Comunicazione alla Lumsa di Roma, Master in Marketing a Milano. Dal 2000 lavoro nell’ambito della comunicazione e della pubblicità a Milano e Roma prima di approdare ⚓️ a News-24.it