Prove d’intesa tra Pd e Lbc, parte dei civici pronti a scaricare Coletta per incoronare Proietti: il sindaco si rifugia in Parlamento?

LATINA – Prove d’intesa tra Pd e Lbc, parte dei civici pronti a scaricare Coletta per incoronare Proietti: il sindaco si rifugia in Parlamento? La domanda corre d’obbligo dopo l’indiscrezione anticipata oggi in edicola dal quotidiano Latina Oggi, a firma del collega e notista politico Tonj Ortoleva, che avanza l’ipotesi o meglio dire il sospetto che una parte di Lbc sarebbe pronta all’accordo col Pd per fermare l’avanzata delle destre, sempre più probabile a Latina dove questa amministrazione civica continua ad essere percepita come un corpo estraneo ad una città che sembra continuare ad avere il centro destra nel suo dna politico.

Si spiegherebbe anche così, sempre secondo la ricostruzione di Latina Oggi, il nervosismo palesato da capogruppo Dario Bellini, uno dei fedelissimi della prima ora del primo cittadino, durante l’ultimo consiglio comunale e la frase irriguardosa rivolta alla collega del Pd Nicoletta Zuliani. Del resto, segnali di avvicinamento c’erano già stati lo scorso marzo subito dopo l’elezione di Zingaretti alla guida nazionale dei Democratici, quando venne organizzato il convegno ‘Una Piazza Grande per Latina. Dopo e oltre le primarie: per non fermarsi‘.

In quell’occasione pubblicammo questo articolo su News-24.it Da Piazza del Popolo a Piazza Grande: assessori, consiglieri e staff di Lbc in cerca di nuova collocazione nel Pd con la regia di De Marchis e Forte. Spiegavamo che a spingerli fosse il timore di un Damiano Coletta pronto a fare il grande salto nella politica nazionale e che così, per non trovarsi orfani di un progetto politico, si iniziasse ad esplorare un’eventuale alternativa.

‘Del resto – spiegavamo nel nostro articolo di marzo – Ciccarelli, Di Francia, Forlenza, Proietti e Ranieri dal Pd provengono e nel Pd vogliono tornare con un ambasciatore tutto particolare: il nostro amico Graziano Lanzidei, da sempre sperimentatore d’avanguardia e influencer molto ascoltato dall’una e dall’altra parte’.

Oggi però le condizioni sono cambiate, e Coletta che con un comunicato ha declinato l’invito a candidarsi alle Europee per Italia in Comune, giurando amore eterno alla città di Latina, difficilmente vorrà rinunciare a ricandidarsi come sindaco. Ce lo ha confermato anche durante la puntata di Baraonda Latina di qualche settimana fa quando fu nostro ospite presso la pizzeria Testa o Croce in piazza Orazio.
Chi spinge dunque per l’accordo col Pd sa che il sindaco è indisponibile a farsi da parte, ma d’altro canto i Dem – come ricorda Ortoleva – avrebbero fatto saper di essere indisponibili a sostenere Coletta.
Come uscire dall’impasse allora? Una soluzione sarebbe quella di proporre a Coletta il salto in Parlamento con un accorato appello fatto proprio da Nicola Zingaretti.
A quel punto sarebbe difficile dire di no. Del resto il segretario nazionale dei Dem non è Pizzarotti e sopratutto potrebbe offrire un bel collegio sicuro ad un sindaco che, come scriveva la scorsa estate L’Espresso, si considera una delle nuove icone della Sinistra e che potrebbe anche essere solleticato dall’idea di mettersi a disposizione della battaglia nazionale contro le destre, soprattutto contro Salvini e la Lega con cui ha già avuto modo di polemizzare lo scorso settembre.
Un sindaco che dopo aver perso gran parte del sostegno avuto il giorno della sua elezione a Latina, oggi sembrerebbe trovarsi con pochi fedelissimi a fronteggiare una congiura sotterranea tutta interna ad Lbc: tanto che verrebbe da dire ‘Tu quoque, fili mi!’.

Una congiura che potrebbe coinvolgere anche il povero Proietti, il cui nome magari è stato speso dagli ambienti Dem proprio per essere bruciato e per favorire qualche delfino del Pd, già sostenuto in passato da molti che oggi sono in Lbc e che non ha mai rinunciato all’idea di correre al posto di Coletta.