LATINA – “Rilasciare, per mancanza d’informazioni, dichiarazioni infondate e lesive in merito ad un’opera ambientalmente virtuosa è un’azione grave. Dispiace che i consiglieri comunali di Latina Giorgio Ialongo e Vincenzo Valletta si siano messi in questa situazione: sono errori che possono ricadere sulla salute dei cittadini ed in particolare dei nostri figli, frutto di una visione distorta della finalità dell’opera e di disinformazione rispetto al suo stesso operato” è quanto esprime Paolo Rinaldi, amministratore delegato Recall Latina s.r.l.

Insomma, è cominciata la campagna elettorale con la strumentalizzazione di alcuni temi. Dopo una denuncia da parte dei medici dell’Isde sull’annosa questione dell’impianto a biometano è arrivata la repica da parte dell’azienda rappresentata dall’ingegner Paolo Rinaldi.

“Il nostro impianto di Latina Scalo è un impianto per la trasformazione della frazione organica della raccolta differenziata in metano rinnovabile per l’auto trasporto e fertilizzante naturale rinnovabile – continua l’ingegnere Paolo Rinaldi-. Infatti, resta errato raccontare che si brucia il biogas, tanto meno che si diffondono con esso elementi patogeni, perché non è vero, citando invece l’Isde che si riferisce ad altri impianti, il biogas viene trasformato in metano puro e immesso nella rete che SNAM ha appositamente realizzato e non bruciato e arriva tramite la rete nelle stazioni di rifornimento auto”.

Ricordiamo che l’impianto Recall di Latina Scalo è un impianto che implementa il meglio dell’economia circolare e garantisce vantaggi ambientali immediati e per il futuro dei nostri figli, intervenendo sui quattro grandi problemi ambientali che oggi ha il pianeta, causati da uno sviluppo incontrollato:
• l’effetto serra che causa il surriscaldamento, dovuto all’utilizzo enormemente preponderante, ancora oggi, di energia e carburante non rinnovabile: il biometano prodotto è invece rinnovabile;
• l’impoverimento dei terreni di materia essenziale, come il fosforo, a cui si supplisce tramite miniere che stanno esaurendosi, appunto non rinnovabili: il fertilizzante prodotto è rinnovabile e naturale;
• l’inquinamento atmosferico nei centri urbani, principalmente polveri sottili emesse: il biometano utilizzato dalle auto non produce polveri sottili come le auto a carburante tradizionale (e le caldaie vetuste)
• la chiusura del ciclo della raccolta differenziata, che senza questi impianti è inutile.


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