E’ il titolo di una delle opere giovanili di R.Wagner (1837-40),ricavata dal libro di E.Bulwer su Cola di Rienzo e la sua triste fine (muore tra le rovine in fiamme del Campidoglio); l’ultimo tribuno romano e il primo “terrorista borghese”. Nell’opera Adriano Colonna apostrofa Rienzi come “sanguinoso servo della libertà”. Rienzi replica:” Ebbene! Farò Roma libera e grande/la sveglierò dal sonno…/e ciascuno che tu vedi nella polvere/io farò libero cittadino di Roma”. Di fatto, altro non voleva se non ridurre la protesta degli oppressi al perseguimento dell’autoesaltazione e del potere mirando, fin dall’inizio,all’integrazione. Ai motti dei partiti: “per Colonna”, “per Orsini” lui, profeta dell’ideologia totalitaria,risponde al grido di: “Per Roma”. Una didascalia del libretto prescrive:”Entra Rienzi: quale tribuno, appare in un costume fantastico e pomposo”.In questo dramma storico Wagner delinea la coscienza critica del vero carattere dell’eroe come coscienza di sé: autoelogio e pompa, segni di ogni forma di totalitarismo e fascismo: sottintendono senza ombra di dubbio la precarietà del terrore borghese e la consacrazione alla morte dell’eroismo che si autoproclama. Sic Wagner che mi sollecita a qualche nota a margine. Premetto che non mi avventuro in analisi o disputazioni di carattere politico poiché non ho la stoffa né la giusta cognizione della politica. Più umilmente mi rimetto a quanti ne sanno altro che più di me (fra i tanti Cacciari!) limitandomi. in questa sede, a delle “facezie” o nugae. Ritengo che questi mezzi,per lo più volgari e lesivi della ragione, non siano adatti per dialogare o discutere di problemi assai seri e complessi come quelli che ci si prospettano richiedendo essi la parola viva, il confronto dialettico,insomma, la discussione. Il FB va bene per la celia,le “cazzate” sia pure argute e intelligenti,tutt’al più,per qualche nota-impressione critica su film, teatro,musica per i quali, peraltro, preferisco la pagina scritta di un giornale o rivista. Finora sono stato contento di aver potuto avere dei simpaticissimi,opportuni e spesso interessanti “scambi” con quegli amici cari tra i quali la insuperabile…..Donna Laura! Quanto a Renzi, fosse stato ancora in vita Wagner, l’avrebbe senz’altro preso a prestito per la sua opera! Personalmente, nella mia assoluta ignoranza, fin dall’entrata in scena di Zingaretti, scrissi che la prima mossa avrebbe dovuto essere l’espulsione di Renzi, magari con la raccolta delle firme. Oggi,a malincuore, posso solo dire che “gli sta bene” e così sia! Più di qualcuno mi ha corretto circa l’eguaglianza da me ravvisata sui due,consentitemi di dire, “delinquenti”. Insisto, tali sono senza sottigliezze e condoni: stessa tattica,stesso stile,stessa arroganza e presunzione, stesso obiettivo: la rincorsa al potere assoluto. Insomma, un fascismo becero e assai delinquenziale quello del Salvini, strisciante,ammantato di buonismo e condito da una spaventosa ipocrisia quello di Renzi. Il cui ricatto morale nonché immoralità,l’inaudita irresponsabilità sono il segno di persona non solo contro lo stato ma anche e soprattutto contro la logica e la costruzione di una dimensione umana e socialmente utile della politica. Un gesto insensato, eversivo,imperdonabile. Ancor più grave da parte di chi Salvini non è ma,di fatto, è un suo emulo. A tale riguardo è interessante leggere “Considerazioni di un impolitico” di T.Mann. Il grande scrittore affida alla politica la stessa funzione “conservatrice” e mediatrice dell’arte (per Machiavelli,è noto, la politica è un’arte, diversamente, è una monnezza!) contro ogni radicalismo per se stesso nihilista: “per il radicale la vita non è un argomento che conta.Fiat iustitia o veritas o libertas, fiat spiritus -pereat mundus et vita! Così parla ogni radicalismo”.(gmaul)


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