FORMIA – “Pepito (nome di fantasia) è un ragazzo vivace, pieno di vita, con la voglia sempre di giocare e una spiccata vena umoristica. Pepito frequenta una delle nostre scuole secondarie di primo grado, la ‘vecchia’ scuola media, ed è felice di venire a scuola, perché è il luogo dove incontra tutti i suoi amici, dove il suo mondo si riempie di giochi, scherzi e tanti compagni che gli vogliono un gran bene”. Lo scrive la consigliera comunale di opposizione Paola Villa, esponente di Un’Altra Città e Movimento 5 Stelle, che pone all’attenzione generale il caso di un ragazzo affetto da disabilità che per andare a scuola usa il servizio comunale di trasporto scolastico per disabili. “Un servizio dato in appalto dal Comune di Formia con una spesa di circa 30mila euro all’anno. Un servizio che dovrebbe garantire ai ragazzi come Pepito, di arrivare da casa a scuola in sicurezza e in orario. Eppure Pepito ogni mattina è il primo a salire sul suo pulmino, verso le 7.25, ed è l’ultimo a scendere dal pulmino… arrivando a scuola non prima delle 8,40-8,45! Eppure la scuola inizia alle 7,55. Ogni giorno, Pepito, quindi, arriva a scuola con un ritardo ‘fisso’ tra i 35 e i 50 minuti. Ogni santissimo giorno di scuola”.

“Tale situazione assurda, paradossale e di disservizio pubblico è stata già da mesi evidenziata al sindaco Gianluca Taddeo, all’assessore alla Scuola Luigia Bonelli e all’assessore ai Servizi sociali, Rosita Nervino. Risposta: nulla di fatto. La questione è stata oggetto di discussione nell’ultimo consiglio comunale, quello del 27 dicembre, dove ho evidenziato che quanto riportato nella relazione di fine anno sui servizi pubblici a domanda individuale offerti dal Comune, il servizio di trasporto scolastico per disabili è assolutamente carente. Risposta: nulla di fatto ancora”.

“Abbiamo aspettato le vacanze di Natale, abbiamo aspettato la ripresa della scuola, abbiamo aspettato un’altra settimana: ad oggi la situazione resta immutata. Il disastroso e ingiustificato ritardo rimane. I diritti di Pepito sono completamente non garantiti, il suo diritto al tempo scuola come tutti gli altri suoi compagni di classe è diventato un optional e questo non è assolutamente accettabile. Pensate un po’ Pepito tutte le mattine si fa un giro di più di un’ora, arrivando a scuola già esausto e stremato”.

“Già è triste, ingiusto, non inclusivo, non civile che se i compagni di classe di Pepito un giorno vanno al cinema o al teatro qui a Formia o a Gaeta, il servizio di trasporto non è compreso per altre destinazioni diverse dalla scuola, quindi è la famiglia di Pepito che deve accompagnarlo, ma almeno l’unico servizio che fornite, cioè accompagnare Pepito a scuola, lo volete fare adeguatamente? Pepito deve arrivare a scuola puntuale e gli si deve garantire tutto il tempo scuola, perché è questione di rispetto, di bando di gara, di tutela di spesa pubblica e di servizio pubblico… oltre che questione di civiltà, dignità e umanità.
Continueremo a chiedere che i diritti di Pepito siano tutelati, continueremo a pretendere la soluzione migliore per Pepito, perché Pepito è reale, in carne e ossa e vivo, Pepito non è invisibile”.


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