LIVORNO – Zitti tutti, parla Igor Protti. Il direttore generale amaranto, sempre puntuale nei modi e nei toni, ha preso parola oggi pomeriggio all’interno della sala stampa dello stadio per metterci la faccia e analizzare il momento negativo che sta vivendo la squadra.
“Sabato dopo la partita non ho detto niente ai ragazzi perchè credo che il risultato parlasse già abbastanza e l’umore era di chi era consapevole di non essere riusciti a fare quello che si doveva. Per il futuro io non so quello che è il vero valore di questo gruppo ma quello che pretendo è trovare al più presto la nostra strada ed entrare in campo con la determinazione, la cattiveria e la serenità di chi alla fine della partita ha la coscienza a posto perchè sa di avere dato il massimo che poteva dare”.
Sulle questioni di campo:“Il nostro mercato è stato particolare perchè fino a metà agosto eravamo in Eccellenza e avevamo calibrato il mercato per quella categoria e poi, giustamente, siamo saliti in Serie D e abbiamo cambiato il nostro modo di operare. Sicuramente abbiamo sbagliato qualcosa sennò oggi non sarei qua. Nei ragazzi vedo una mancanza di fiducia, questa sensazione mi porta a pensare che spesso e volentieri veniamo condizionati dagli episodi e su questo dobbiamo lavorare per capire come rendere al meglio in campo al di là delle lacune che ci possono essere”.
Il momento è delicato ma Protti non perde occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa: “Protti non parla perchè lavora. Da dirigente negli anni delle retrocessioni o dei fallimenti non ci sono mai stato, prima di essere tirato in ballo da qualcuno è meglio che questo si sciacqui la bocca”.
Chiosa finale sugli alibi che per il dirigente amaranto non hanno ragione di esistere: “Questa società con il dilettantismo ha poco a che fare ma non è che siccome ti chiami Livorno ti è tutto dovuto, guardate quante sorprese ci sono state ai Mondiali. Detto questo, allenamenti, arbitri, sfortuna, allenatore sono tutte scuse che non reggono, dobbiamo lavorare e fare si che le cose migliorino”.
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