Verso il congresso nazionale del PD è caos . Fuori dal PD? Renzi bye bye

LATINA A quel che riportano i giornali uno dei motivi della rinuncia di Minniti a candidarsi alla segreteria del PD è nelle mancata rassicurazione da parte di Renzi ed amici che non ci sia nessuna previsione di scindersi dal PD. La base finora ha delegato troppi passaggi ai vertici senza avvertire in tempo di non poter contare sulla sua solidarietà fuori da scelte di valore non negoziabili. Per quel che vale, ben poco nelle conte interne, la mia testimonianza contro una scelta,prima che politica moralmente sbagliata, sento che può essere utile per una riflessione specie per gli amici più vicini e quelli più giovani in particolare. Sbagliata perche scende al tanto deprecato livello della scissione di Liberi e uguali fornendole una giustificazione a posteriori dopo un esito disastroso. Sbagliata perchè un eventuale rifacimento all’esperienza macroniana rivela la mancanza dei fondamentali istituzionali per un giudizio di valore non estemporaneo ed emotivo. Ribadisco quanto già detto in precedenza in molti altri articoli e precisamente che al fuori del sistema semipresidenziale francese un Macron italiano sarebbe diventato un Micron per consistenza elettorale, l’ennesima divaricazione in un fronte necessario per parare i guasti del coacervo sovranista-populista del duo Salvini-Di Maio. Una vera e propria velleitaria diserzione rispetto all’auspicato condizionamento verso un governo giallo-verde in cui la pericolosità maggiore, oltre a quella economica, si esprime verso la democrazia rappresentativa. Vi pare una scelta di poco peso che un Salvini ambisca a diventare rappresentante a livello europeo di un fronte sovranista con quei Paesi che più apertamente si oppongono alle quote degli immigrati ed a qualunque modalità di solidarietà richiesta dall’Italia, la più esposta a quel vero e proprio tsunami migratorio?. E’ evidente che Salvini privilegia l’amicizia con quei Paesi che meglio incarnano il soffocamento della democrazia liberal-democratica con quote crescenti di autoritarismo. Non parliamo poi del Mstelle che con due dei suoi massimi esponenti si pronuncia con Casaleggio per l’ineluttabilità del declino e della fine a breve del parlamentarismo in favore della democrazia diretta, in realtà etero diretta dalla Casaleggio associati per intenderci, o con l’ineffabile Grillo auspica per non perdere soldi e tempo, di scegliere i rappresentanti con sorteggio. I grillini sono già noti per un giudizio di valore “Uno vale Uno!”in forza del quale il merito è un di più di cui liberarsi. Volendo essere consequenziali ricoverandosi in ospedale per un’operazione è irrilevante che ti operi il dottore o l’infermiere! E quando il paziente è un intero Paese? Torniamo a Renzi ed all’eventuale scissione, possibile che non si renda conto che se le sue idee corrispondono ad un lievito, l’errore più madornale è sottrarlo alla pasta da far lievitare e che, se questo non è avvenuto meriterebbe un’autocritica che non sa ancora fare perché il cerchio magico ha impedito ogni collegialità? Eppure, avendo fatto il passo decisivo per collegare strettamente il PD con i socialisti europei, possibile che non abbia fatto suo l’esempio di un Corbyn, che è rimasto tenacemente nel Labour a fare l’opposizione interna per tutta l’era bleriana agli antipodi delle sue concezioni politiche? Per una cenetta con gli amici può anche accontentarsi dell’ennesimo spezzatino politico come quello che ha rimproverato agli altri ma deve essere chiaro che il meglio di ciò che ha prodotto lo sta distruggendo con le sue mani. Se un uomo, in condizioni difficili, non continua a battersi per le proprie idee, delle due l’una: o le idee sono da niente o è da niente chi le sostiene.
( Rodolfo Carelli ex parlamentare DC )