Villa Palagonia, la storia della villa dei Mostri di Bagheria

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Villa Palagonia, la storia della Villa dei Mostri di Bagheria

di Sergio Salvatori

 

In Sicilia nelle vicinanze di Palermo, c’è una Villa, Villa Palagonia, con pareti e soffitti decorati con la tecnica del vetro eglomizzato, processo risalente all’antichità, che richiede l’applicazione della foglia d’oro o d’argento, spesso arricchita con la pittura sul retro di un pannello di vetro. Salvatore Gravina e Cottone, Principe di Palagonia aveva la sua casa che era una delle magnatizie della contrada detta della Bagheria. Il fu principe di Palagonia, Ferdinando Francesco Gravina, cavaliere del Toson d’oro, ne elaborò possibili scenari verso i primi del secolo XVIII; e in essa dagli anni ’60 agli anni 2000 vi furono girati diversi film con ambientazione, o ricostruzione e citazioni, di Villa Palagonia, tra questi, si ricordano alcune scene de il Mafioso di Alberto Lattuada con Alberto Sordi, del 1962. Successivamente il regista di matrimoni di Marco Bellocchio, con Sergio Castellitto del 2006 e Baarìa di Giuseppe Tornatore del 2009, che ne ricreò scenograficamente una fedelissima ricostruzione del set. La villa  fu costruita a partire dal 1715 proprio per conto di Ferdinando, per opera dell’architetto Tommaso Maria Napoli, frate domenicano, con la collaborazione di un altro grande e stimato architetto siciliano, Agatino Daidone.

Di fronte c’è uno stradone che conduce alla villa, che può tranquillamente essere definito il viale delle stravaganze, perché le statue di marmo e roccia calcarea (di origine clastica, sedimentaria, formata da particelle di dimensioni della sabbia, la cosiddetta “calcarenite”) che vi sorgono rappresentano personaggi bizzarri, pigmei, mostri ed animali di nuova invenzione. Bisogna pure confessare che il primo aspetto di questa villa ispira vera magnificenza, che non lascia di sorprendere qualsivoglia persona; ma se si voglia tranquillamente osservarla in ogni sua parte, può sconcertare i più sani cervelli. Il marchese di Villabianca erudito letterato ed appassionato di storia e cultura siciliana è tra tutti i contemporanei di Ferdinando Gravina che videro villa Palagonia ad essere attraversato da un brivido d’inquietudine, di spavento che sente di fronte ai mostri. Johann Wolfgang Goethe nel suo libro “Viaggio in Italia”, Palermo, lunedì 9 aprile 1787, racconta che visitò la villa e ne rimase veramente colpito da coniare un neologismo: “Pallagonico” ovvero un’opera folle e caotica. All’entrata della villa continua  Goethe nella sua narrazione: il custode invita i visitatori a non fidarsi  delle solide sedie, perché sotto ai cuscini di velluto nascondono delle spine e aggiunse: abbiamo sciupato tutta la giornata d’oggi dietro alle pazzie del principe di Pallagonia; ma anche queste stravaganze, ci sono sembrate tutt’altra cosa di quel che ci fanno credere i libri o i racconti della gente”. Lo scrittore e viaggiatore britannico Henry Swinburne, girò il continente da giovane per trovare la giusta ispirazione per i suoi studi, e li concentrò sulle belle arti, la pittura, l’archeologia e l’italiano. Nel suo viaggio in Italia, arrivò nel Regno di Napoli, in seguito a Palermo  e nelle sue vicinanze a villa Palagonia, che la definì un luogo stravagante. Il viale disse nel suo libro: “Travels in the two Sicilies, (Viaggi nelle due Sicilie, Londra 1783) E’ lungo trecento passi, non è fiancheggiato da piante, bensì da mostri spaventosi”; Swinburne continua: “Su entrambi i lati domina un parapetto sovrastato da figure orribili, più orribili di quelle che Armida e tutti i maghi dell’Ariosto sottoponevano ai loro incantamenti. Quindi si vedono i busti di Pulcinella e di Arlecchino attorniati da serpenti, teste di nani coperte da parrucche enormi, asini e cavalli ornati di cravatte. … Non vedevo l’ora di andarmene da quel formicaio di mostri: qui l’assurdità è così volgare, la stramberia così disgustosa che non riuscii nemmeno a sorridere ed ero stupito che il proprietario non fosse già stato mille volte chiuso in manicomio”. Nel 1885, dopo l’estinzione della famiglia principesca, la villa fu acquistata dalla famiglia Castronovo, che è a tuttoggi di loro proprietà, ed è parzialmente aperta al pubblico.

Info: Piazza Garibaldi 3, 90011 Bagheria – Palermo – Telefono: +39 091 932088

villapalagonia@villapalagonia.it    Apertura tutti i giorni.

Bibliografia: Scianna F. La villa dei mostri. Casa editrice Einaudi, Torino 1977.


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