SPERLONGA – Installata lo scorso 1 ottobre, oltre 3000 le visite alla panchina gigante sulla collina della Grotta di Tiberio, stimate ad un mese esatto dalla sua posa dal Consorzio Sperlonga Turismo, tramite webcam di sicurezza e passaggi continui sul “Sentiero d’Ulisse” che unisce proprio il Borgo di Sperlonga all’area archeologica
L’idea della panchina gigante è del presidente del Consorzio Sperlonga Turismo, Leone Armando La Rocca, che ha sposato l’iniziativa del circuito internazionale #bigbenchcommunityproject, portandolo nella “Perla del Tirreno”. E dal quel 1° ottobre, il flusso di visitatori è stato continuo, senza mai arrestarsi, con file di persone che hanno calcato il sentiero dell’antica via Flacca per arrivare a sedersi sulla “panchina che fa tornare bambini” ed ammirare lo spettacolo del panorama che spazia dal Circeo fino alle isole Pontine e Flegree.
“La quantità di visite che stiamo registrando da oltre un mese alla Big Bench Sperlonga è impressionante e va oltre tutte le nostre aspettative – dichiara non senza stupore Leone Armando la Rocca -. Abbiamo letteralmente contribuito a portare un flusso di turisti in un luogo bellissimo, dalla vista mozzafiato e davvero poco frequentato fino ad oggi”. Una iniziativa resa possibile sicuramente grazie alla disponibilità e alla lungimiranza di Parco Riviera Di Ulisse, Comune di Sperlonga, direzione del Museo Archeologico della Grotta di Tiberio (Cristiana Ruggini)”.
E proprio nella sede di quest’ultima istituzione si trova il punto più vicino per il ritiro dei “Passaporti Big Bench”, dove registrare l’avvenuta visita alla panchina con un timbro personalizzato, così come avviene per le altre 264 strutture esistenti in tutto il mondo (quella di Sperlonga è la panchina n. 265).
Ma la candelina per il primo mese di vita della Big Bench Sperlonga porta anche nuove idee. “Stiamo già lavorando insieme al parco Riviera d’Ulisse su progetti che valorizzino ancora di più la zona, in un contesto di turismo sostenibile e anche di sostegno alla biodiversità locale” dice ancora Leone Armando la Rocca.
E per concludere: “Per ora non possiamo svelare altro, ma possiamo promettere che la panchina non rimarrà fine a se stessa, ma diventerà luogo e contesto per nuove iniziative di valorizzazione del territorio”.
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