“Il materiale emotivo” è un inno alla letteratura e ai sentimenti ancestrali dell’essere umano

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Titolo: Il materiale emotivo

Regia: Sergio Castellitto

Soggetto: Ettore Scola (dal fumetto Un drago a forma di nuvola e dalla relativa sceneggiatura di Furio Scarpelli e Silvia Scola)

Sceneggiatura: Margaret Mazzantini, Sergio Castellitto, Ivo Milazzo

Musiche:Arturo Annecchino

Produzione Paese: Italia, Francia, USA, 2021

Cast: Sergio Castellitto, Bérénice Bejo, Matilda De Angelis, Nassim Lyes, Clementino, Sandra Milo, Marie-Philomène Nga, Alex Lutz,  […]

Ecco un sipario che si apre e presenta, in uno scenario quasi fiabesco, come se fosse un palcoscenico, una libreria, dove Vincenzo (Sergio Castellitto) vive pari ad un misantropo, prigioniero di se stesso, a Parigi, alle falde della torre Eiffel, in tranquillità piatta come in una prigione, dove respira l’intenso profumo dei libri che contornano le pareti dal basso verso l’alto senza soluzione di continuità. Convinto che l’attualità uccide e che solo la letteratura può rendere vivi, Vincenzo abita con l’unica sua figlia Albertine (Matilda De Angelis) che, al piano di sopra, vegeta immobile e taciturna su una sedia a rotelle per una pregressa paralisi incidentale. Un giorno, all’improvviso, entra impetuosamente in quel negozio, come un uragano imprevisto e incontrollabile, un’attrice di teatro, che gli scombina la vita di cui sconvolge l’insignificanza colma di inezia. È la scapestrata e invadente Yolande (Bérénice Bejo) che, come per effetto farfalla, genera in Vincenzo, un putiferio, uno smarrimento, un’attrazione irresistibile che gradualmente lo trasporta da uno stato di reclusione esistenziale ad un livello emozionale di liberazione. Effetto che è pure catalizzato anche dai brevi racconti, da leggere nell’arco di tempo pari a tre fermate della Metro, proposti da Vincenzo a Yolande come Les trente-trois noms de Dieu di Margherite Yourcenar o Le notti bianche di Fëdor Dostoeveskij. Vincenzo si viene a trovare inconsapevolmente come in un vortice, da cui non può scantonare, che lo conduce ad interrogarsi sulla sua esistenza e sul senso della vita; a scoprire, cioè, quel materiale emotivo di cui, per i suoi trascorsi dolorosi e disillusi (l’abbandono della moglie e l’incidente della figlia) e per l’imperio incontrollabile della sua coscienza non aveva mai avuto intimo sentore.

Il materiale emotivo è un film dove la letteratura viene intesa a ragione come contrapposizione alla nostra epoca, in cui la comunicazione digitale pervade, padroneggia e non lascia spazio alle emozioni e all’esplicitazione dei sentimenti che rimangono latenti nell’animo umano. Oltre ai due scrittori citati, infatti,vi risiedono citazioni di grandi scrittori come Oscar Wilde, Ernest Hemingway, Italo Calvino, Miguel de Cervantes, ecc. dentro un palcoscenico – che è il palcoscenico della vita -, che così come è stato aperto viene chiuso lasciando Vincenzo a ballare da solo, comunque a ballare. E sarà stato anche il racconto del Dilemma del riccio del filosofo Arthur Schopenauer che Yolande riporta ad Albertine a smuovere quella situazione stagnante e opprimente che rende morte le cose prima che esse muoiano veramente: Alcuni ricci, in un giorno freddo d’inverno, si avvicinarono per evitare, col calore del loro corpo, di rimanere assiderati. Ben presto, tuttavia, sentirono il dolore causato dagli aculei reciproci che premevano sul loro corpo. Dovettero per forza allontanarsi di nuovo l’uno dall’altro. Ma dopo, sentendo il bisogno di riscaldarsi si riavvicinarono,e avvertirono nuovamente il dolore. Si trovarono, quindi, come una molla ad avvicinarsi e ad allontanarsi spinti ora dal freddo ora dal dolore, finché non ottennero per caso una giusta distanza,…”(Così come è raccontato nel romanzo Sul sentiero dell’origano selvatico, Aracne, ed., 2020).

Filmografia

Libero Burro (1999), Non ti muovere (2004), La bellezza del somaro (2010), Venuto al mondo (2012), Nessuno si salva da solo (2015), Fortunata (2017).

Francesco Giuliano


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Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).