Quando il calcio in rosa era di moda a Latina.

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Franco Amodio

Quando il calcio in rosa era di moda a Latina. Carolina Morace, ora allenatrice del Milan in serie A, fa sempre notizia. La sua intervista alla Gazzetta sul calcio femminile è stata molto seguita e apprezzata e porta inevitabilmente all’amarcord. Anche il Latina targato Mobiltacconi ha vissuto due anni d’oro nella massima serie calcistica, dopo aver comprato il titolo sportivo del Pavona.
Nel 1984 e 1985 la formazione pontina, presieduta da Italo Marinelli e guidata dal trainer Tonino Marras, ha disputato la A, vinta sempre dalla fortissima formazione del Trani che schierava la formidabile bomber danese Susanne Augustesen. Poi il Latina si scioglie, al suo posto fu ripescato il Giugliano. Al Francioni, il sabato pomeriggio, giocava la Secci – cagliaritana – una grande giocatrice, una delle migliori di tutti i tempi, che ha impressionato il pubblico latinense insieme alla francese Strasser e a Elena Marinelli, poi passata al Monza.
La squadra di Marras ottenne la salvezza in entrambe le apparizioni pur allenandosi sempre al campo Don Luca, in condizioni non ottimali. La Betty Secci ha giocato in diverse delle maggiori squadre italiane, quando l’Italia contava tanto nel calcio femminile. «Prevalentemente da centrocampista, anche se alla fine ho provato quasi tutti i ruoli, quando calci con entrambi i piedi prima o poi nelle emergenze ti chiedono di sacrificarti in altre zone del campo». Il ricordo più bello? I tre anni al Giugliano Campania, seconda metà degli anni 80, era come stare in un club maschile per l’organizzazione: preparazione in alta montagna, ritiri pre-partita, premi sostanziosi in caso di vittoria. C’era Maradona vicepresidente. Ora? Se riesci a recuperare i rimborsi spese sei fortunata».
Il capoluogo pontino può vantare la presenza nella nazionale azzurra femminile di Maria Sossella, di borgo Isonzo, che ha ricoperto il ruolo di terzino nella Lazio – diretta da Ferruccio Mazzola – dal 1975 fino al 1981. Maria era una delle migliori giocatrici italiane di quel periodo.


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Paolo Iannuccelli è nato a Correggio, provincia di Reggio Emilia, il 2 ottobre 1953, risiede a Nettuno, dopo aver vissuto per oltre cinquant'anni a Latina. Attualmente si occupa di editoria, comunicazione e sport. Una parte fondamentale e importante della sua vita è dedicata allo sport, nelle vesti di atleta, allenatore, dirigente, giornalista, organizzatore, promoter, consulente, nella pallacanestro. In carriera ha vinto sette campionati da coach, sette da presidente. Ha svolto attività di volontariato in strutture ospitanti persone in difficoltà, cercando di aiutare sempre deboli e oppressi. É membro del Panathlon Club International, del Lions Club Terre Pontine e della Unione Nazionale Veterani dello Sport. Nel basket è stato allievo di Asa Nikolic, il più grande allenatore europeo di tutti i tempi. Nel giornalismo sportivo è stato seguito da Aldo Giordani, storico telecronista Rai, fondatore e direttore della rivista Superbasket. Attualmente è presidente della Associazione Basket Latina 1968. Ha collaborato con testate giornalistiche locali e nazionali, pubblicato libri tecnici di basket e di storia, costumi e tradizioni locali Ama profondamente Latina e Ponza, la patria del cuore.