“Vogliamo promuovere la conservazione e la valorizzazione di quello che abbiamo, beni di cui nessuno sembra occuparsi – precisa Emilio Andreoli – e vogliamo far crescere quel senso di appartenenza che fatichiamo ancora ad avere. I nostri genitori hanno sbagliato quando hanno consentito che fossero abbattuti palazzi di fondazione, ma loro avevano una giustificazione, la città era nata da poco e loro ancora non erano comunità. Noi non vogliamo fare lo stesso errore “.
Il primo timore che accompagna la nascita del Comitato, è oggi quello per l’asfalto.
“L’asfalto a Latina è storia, è la prima città al mondo ad aver avuto strade di asfalto e così vogliamo che resti”. Il riferimento è al progetto di ripavimentazione della ztl, inserito nel piano triennale delle opere pubbliche è stata una scelta e pubbliche. “Siamo pronti ad incatenarci per difenderlo, se era nell’impianto originario di Frezzotti deve rimanere”, aggiunge Andreoli.
“Pensiamo sempre che Latina sia brutta, ma quello che abbiamo non è posto nel giusto risalto”, sottolinea l’avvocato Maxime Rocca tra i fondatori del Comitato insieme con Luciano Comelli ingegnere esperto di mobilità, la cui attenzione si è appuntata sopratutto sulla contraddittorietà rilevata tra mobilità pedonale e ciclabile, tra ztl e pista. Critiche arrivano anche per i varchi della ztl, opera realizzata sotto il commissariamento Barbato.


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