A Roma un fiume di giovani per dire No a tutte le mafie. Tanti i giovani di Latina

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Un momento del corteo promosso dall'Associazione Libera contro le mafie, in occasione della XXIX Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, Roma, 21 marzo 2024. ANSA/ANGELO CARCONI

Si è conclusa dopo quattro ore dalla partenza del corteo la manifestazione organizzata da Libera a Roma per la 29esima giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie a cui hanno partecipato moltissime persone tra familiari delle vittime di mafia, studentesse e studenti di elementari, medie, liceo e università, sindaci, leader politici, sindacati, sacerdoti.
Sul palco al Circo Massimo, prima dell’intervento conclusivo di don Ciotti, sono stati letti i nomi delle oltre mille persone innocenti uccise dalle mafie. A elencarli, tra gli altri, con il canone di Pachelbel in sottofondo, anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il sindaco di Bari, Antonio Decaro, il leader del M5S Giuseppe Conte, la segretaria del Pd, Elly Schlein. “Due parole ci hanno accompagnato in questi 29 anni: memoria e impegno. Perché non c’è memoria vera se non c’è un impegno nella continuità, nella condivisione, nella corresponsabilità. Dobbiamo raccogliere e custodire le memorie dei vostri cari, sentirli qui dentro, sentire rinascere quelle memorie finite nell’oblio e trasformarle in pungolo, responsabilità”, così Don Ciotti all’inizio del suo intervento preceduto da un minuto di silenzio.

“Cafiero de Raho non preoccuparti del fango, parla la tua vita, quello che hai fatto in questi anni nella lotta al male, alle mafie, ai quei poteri. Sappi che c’è tanta gente che ti vuole bene, sono altri che devono farsi esami profondi di coscienza”. Così don Ciotti dal palco della manifestazione di Libera, a Roma, durante il suo intervento conclusivo e rivolgendosi all’ex procuratore nazionale antimafia seduto in prima fila.


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