LATINA – Il Collegio Penale di Latina ha emesso sentenze in merito al tragico caso dell’adolescente di sedici anni, deceduta nel luglio del 2015 a causa di un’overdose. Dopo un’attenta valutazione, i giudici hanno pronunciato due condanne e un’assoluzione relativamente all’accusa di spaccio di eroina a danno di una minore.

Sentenze Pronunciate

Il presunto responsabile del reato di spaccio, D. C., è stato condannato a sei anni e sei mesi di reclusione, mentre L. R., residente in provincia di Reggio Emilia, è stato condannato a sette anni di reclusione. Dall’accusa di spaccio è stato assolto Alexander Zakharchenko, difeso dall’avvocato Adriana Anzeloni. Il pubblico ministero aveva inizialmente richiesto per tutti gli imputati una pena di otto anni. Un quarto imputato, ritenuto il fornitore della sostanza stupefacente all’adolescente, era irreperibile, e la sua posizione era stata stralciata dal processo.

Ricostruzione dei Fatti

L’accusa aveva sostenuto che uno dei condannati avesse insegnato alla giovane come iniettarsi eroina in vena, inizialmente facendolo lui stesso. Questi episodi si erano verificati all’interno di una comunità nelle Marche, dove la ragazza si trovava. L’altro, invece, era stato accusato di aver procurato la droga.

La Lotta per la Verità

I genitori dell’adolescente avevano cercato giustizia per la morte della loro figlia, e la battaglia legale si era protratta per anni. La ricerca della verità riguardava anche gli eventi precedenti alla morte, quando era entrata in una comunità di recupero per affrontare una leggera dipendenza da derivati della cannabis e un uso occasionale di cocaina e altre droghe sintetiche. Tuttavia, aveva iniziato a consumare eroina all’interno della struttura di recupero, dove aveva conosciuto un uomo più grande di lei.

Conclusioni

Con la lettura delle sentenze da parte del Collegio Penale di Latina, si è chiuso un capitolo importante in questa triste vicenda. Le difese degli imputati presenteranno ricorso in Appello una volta depositate le motivazioni della sentenza. La ricerca della verità e la lotta per la giustizia sono continuate per anni, e ora la famiglia della sedicenne può cercare una forma di chiusura per questo doloroso episodio che ha colpito la comunità.


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