Badante ucraina di 64 anni muore nel fuoco per salvare l’assistita di 90 anni

È successo ieri alle 4 e 30 del mattino a Vicopisano, l'incendio è scaturito in maniera accidentale

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VICOPISANO – (PI) – Sono state trovate accanto l’una all’altra in fin di vita dai Vigili del Fuoco e dai soccorsi ma non c’è stato niente da fare. Nadya Rehulych, badante ucraina di 64 anni è morta accanto alla sua assistita, Bruna Maria Ciardelli di 90, all’interno della casa a San Giovanni alla Vena a causa di un incendio si pensa scaturito, stando ai primi rilievi, da una presa elettrica per le coperte termiche del letto dell’anziana nella notte di ieri alle 4 e 30. Con tutta probabilità la badante ucraina, da pochi giorni in Italia per prendersi cura della paziente, è morta nel tentativo di salvarla. Il primo ad accorgersi dell’incendio e a dare l’allarme è stato il figlio di Bruna Maria Ciardelli che abita al piano sottostante dell’abitazione. Niente da fare per i soccorsi, i Vigili del Fuoco che hanno spento l’incendio, i Carabinieri e la Pubblica Assistenza, perché le due sono state trovate praticamente già in fin di vita.

nadya rehulynch

La tragedia ha scosso l’intera comunità e anche il comune di Vicopisano ha voluto prendere posizione con un comunicato: “Una tragedia, questa notte, ha ferito e addolorato profondamente la nostra comunità. Fin dai primi momenti il sindaco Matteo Ferrucci e l’assessora alle politiche sociali, Valentina Bertini, sono stati in contatto con forze dell’ordine, vigili del fuoco e soccorritori, ai quali va il ringraziamento da parte dell’amministrazione per la prontezza dell’intervento e per l’umanità dimostrata. Il sindaco esprime anche pubblicamente, oltre ad averlo fatto personalmente, a nome dell’amministrazione, il più grande cordoglio per questo grave lutto, viste soprattutto le drammatiche circostanze in cui si è consumato, e una intensa vicinanza alle famiglie delle vittime». I funerali di Bruna Maria Ciardelli si svolgeranno sabato alle 15 nella chiesa di San Giovanni alla Vena. La figlia di Nadya Rehulych che ancora vive in Ucraina, sta raggiungendo l’Italia e la salma della madre in queste ore.


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Divento giornalista pubblicista nel 2012 lavorando per Il Tirreno per quattro anni e mezzo nella redazione della cronaca di Livorno, in seguito faccio varie esperienze personali sempre volte ad accrescere la mia esperienza professionale. Ho collaborato con più di un giornale on line, guidandone alcuni, ho lavorato come addetto stampa nel campo della politica, dello sport e dello spettacolo, attualmente affianco la professione giornalistica a quella di scrittore.