BRUXELLES – «L’interrogazione alla Commissione europea sull’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) servirà a fare luce sulla gestione dei dati sanitari dei cittadini europei, a cominciare dai cittadini italiani. La difesa di queste informazioni è prioritaria rispetto lo scambio di informazioni all’interno di un organizzazione internazionale che, da tempo, è più influenzata dalla politica che dalla salute pubblica, in particolar modo da autoritarismi come la Cina che esercitano il loro potere per indirizzare le scelte dell’OMS e ostacolare indagini scientifiche indipendenti.
L’importanza della sovranità e del controllo dei dati è divenuta evidente dopo la pandemia da COVID-19. Bene fa l’Italia a non consentire l’accesso a banche dati globali sui dati sanitaria, poiché i rischi sono troppi. Ciò, grazie alle questioni sollevate dall’interrogazione del senatore Claudio Borghi della Lega per Salvini premier.
Ad oggi, le uniche riforme necessarie all’OMS sono sulla governance, sui processi di gestione finanziaria e di bilancio, anche per quanto riguarda la trasparenza sui finanziatori pubblici o privati».

Così in una nota Anna Cinzia Bonfrisco, europarlamentare della Lega – Gruppo Identità e Democrazia, componente della Commissione per gli Affari esteri, della Sottocommissione per la Sicurezza e la Difesa.


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