APRILIA – Degrado, sporcizia e pericolo a tutte le ore del giorno e della notte. È il grido d’allarme lanciato da alcuni residenti delle case popolari di via Guardapasso, ad Aprilia, costretti quotidianamente a fare i conti con innumerevoli problematiche a cui, nonostante le diverse sollecitazioni all’ATER, al Comune e alla Forze dell’Ordine, nessuno sembra voler dare risposta.

La consegna delle chiavi agli assegnatari degli 89 appartamenti di edilizia popolare di nuova realizzazione avvenne lo scorso 12 giugno 2017, quando fu presentata una palazzina a cui non solo era stata riconosciuta la classe energetica A – beneficiando del certificato di sostenibilità energetica ed ambientale –, ma che disponeva anche di impianti fotovoltaici e pannelli solari termici per gli impianti di riscaldamento e per l’acqua calda sanitaria.

Dopo anni e anni di attesa in graduatoria, i nuovi inquilini erano ovviamente felicissimi, anche se fin da subito si dissero preoccupati rispetto agli impianti completamente centralizzati: viste le difficoltà economiche di alcuni, come sarebbe stato possibile pagare le bollette tutti insieme regolarmente? Ai residenti, tuttavia, era stato assicurato che, grazie ai contabilizzatori di fuori, ognuno avrebbe versato la propria somma, dividendo le spese condominiali sulla base dell’effettivo consumo energetico della singola unità abitativa.

Ebbene, cinque anni dopo, l’intera struttura ha accumulato un debito pari a circa 90.000 euro. Una cifra astronomica causata da alcuni morosi e a causa della quale non vengono neanche più effettuati i servizi di pulizia all’intero dell’intera struttura, la quale risulta adesso degradata, sporca e abbandonata a sé stessa, dove solo chi ha cura del proprio pianerottolo provvede al suo lustro.

Una situazione di criticità con la quale sono costretti a fare i conti ben 49 famiglie – suddivise in 12 piani –, costrette a convivere con la sporcizia anche in piena emergenza Covid. A queste difficoltà si aggiunge inoltre quella legata alla sicurezza, dato che all’interno degli appartamenti vivono un paio di soggetti che sono soliti passare il loro tempo distruggendo gli specchi degli ascensori, le cassette della posta e creando scompiglio su e giù per lo stabile armati di bastoni, cacciaviti e qualche volta anche di coltello.

Tutti gli inquilini sono pertanto spaventati e, soprattutto nelle ore buie della notte e della mattina presto – quando tante persone escono di casa per andare a lavorare –, sono costretti a guardarsi le spalle e stare costantemente sul chi va là. Eppure, come denunciato a più riprese da questi ultimi attraverso centinaia di segnalazioni negli anni all’ATER, al Comune di Aprilia e alle Forze dell’Ordine – portando alla loro attenzione anche le immagini delle videocamere di sorveglianza –, nessuno ha risposto a questo grido d’allarme, il quale si protrae ormai da tempo.

Le case ci sono state consegnate a giugno 2017 e io ho iniziato ad inviare e-mail, lettere, fotografie e segnalazioni già dal settembre dello stesso anno: eppure non ho mai ricevuto alcuna risposta, se non ultimamente la promessa da parte dell’ATER che procederà agli sfratti, cosa che però ancora non è accaduta” racconta preoccupata un’inquilina, quotidianamente alle prese con una situazione di disagio, degrado e pericolo con cui devono fare i conti tutte e 49 le famiglie rimaste senza risposta e che chiedono ancora aiuto.


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