“Donne in piazza, l’otto marzo tutti i giorni”: il presidio di Non Una di Meno a Livorno

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LIVORNO- Alle 10 di ieri mattina, in occasione della giornata internazionale della donna, si è tenuto in Piazza Grande il presidio indetto da Non Una di Meno Livorno. Quest’anno, nonostante le aspettative dettate dalle restrizioni anti-Covid non facessero promettere grande partecipazione, la piazza si è riccamente popolata di donne, ragazze e ragazzi di tutte le età, di associazioni che, accanto a Non Una di Meno, hanno organizzato banchetti informativi, performance di gruppo e momenti di grande condivisione.

In particolare, i giovani del centro antiviolenza Randi di Livorno hanno collaborato con una performance dal forte impatto emotivo, che ha visto l’ascolto di una registrazione audio dei maltrattamenti a cui una donna è stata sottoposta. Contemporaneamente, una lunga fila di bandierine fucsia ha sfilato in mezzo alla piazza, portando con sé, su ogni bandiera, i nomi di donne vittime di femminicidio.

Rosalba Volpi, insegnante di filosofia in pensione che da molti anni fa parte di Non Una di Meno, si è resa disponibile per raccontarci la nascita di questo presidio, anticipato da altre giornate di manifestazione come quella organizzata per il 26 febbraio, e di come questo sia stato pensato per essere “una piazza corale”. “Come accadeva con il femminismo degli anni ’70, siamo partiti dal vissuto, dal ricordo delle più anziane di noi e dalle recenti esperienze delle più giovani”, racconta Rosalba, “e le abbiamo usate per farle diventare un momento di lotta e di mutuo soccorso. Siamo partiti dal singolo per arrivare al collettivo”.

In foto, l’intervento di Rosalba Volpi ed uno striscione informativo

A questo proposito infatti, il punto forte del presidio è stata la raccolta di numerose testimonianze e contributi in un cesto di vimini, poi pescate e lette ad alta voce; tra queste, Rosalba racconta il momento di condivisione della testimonianza di una vittima, rimasta anonima, di uno stupro di gruppo. “E’ stato il momento più intenso della mattinata, e vedevo che alla ragazza che lo stava leggendo tremavano le gambe. Si capisce fin troppo bene che chi lo ha vissuto non può più essere la stessa persona di prima, ma il primo passo per ricostruirsi è proprio condividere quanto accaduto con le altre donne e con il gruppo”.

Tra le altre discussioni portate avanti nel corso del presidio sono stati ovviamente fatti interventi sul lavoro, con la lettura del comunicato delle Sarte di Scena, un gruppo organizzato di lavoratrici dello spettacolo, sulla scuola, sulla violenza e su tematiche a tutto campo. Inoltre, durante il corso della manifestazione l’associazione ha distribuito anche “Obiezione Respinta”, un libro firmato Non Una di Meno che, oltre a raccogliere testimonianze di donne sulla loro esperienza con i consultori, approfondisce il tema, molto discusso, degli obiettori di coscienza e dei movimenti pro-vita, ribadendo l’importanza del diritto all’aborto.  “La forza di Non Una di Meno”, continua Rosalba, “sta in tutto questo, sta nel suo essere transnazionale e transfemminista, nello scambio continuo che ha con le donne di tutto il mondo e nella lotta che porta avanti sull’identità e la transizione di genere

 

Le foto mostrate provengono dalla pagina Facebook di Non Una di Meno.


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Giovane studentessa livornese, studio Progettazione e gestione di eventi artistici tra Prato ed i teatri fiorentini. Accanto al sogno di diventare attrice, nella mia Livorno coltivo anche la passione per il canto e per la scrittura, ed è qui che per me entra in gioco l'esperienza di News-24.it