Si dovrebbe mettere fine alla storia-favola circa l’appartenenza ideologica di questo o quel poeta classificandolo o strumentalizzandolo inopportunamente e indecorosamente. Tra gli esempi, Pirandello di cui or sono tanti anni fa G.Vené pubblicò un libro dal titolo “Pirandello fascista” annotando che questi inviò un telegramma a Mussolini per la sua ascesa al potere. Così pure di D’Annunzio il simpaticissimo sindaco A.Finestra, a giustificare la scelta della denominazione del neo teatro, disse che quello “era uno dei nostri”(!), etc. etc. Pure Wagner è stato etichettato come simpatizzante nazi ed è tutto dire! La tradizione,gran parte della filosofia occidentale ci hanno abituati a distinguere tra Platone e Cartesio, l'”anima ” (idea) e il “corpo” (ragione,materia). Un discorso affascinante condotto recentemente da Massimo Cacciari nel suo saggio “La mente inquieta”(sull’Umanesimo) ragionando sulla congiunzione e non contrapposizione filologia-filosofia. Infatti, l’arte,la poesia sublimano l’ideologia, la “svestono” dei suoi connotati apparenti e transeunti. La poesia rovescia l’immagine dell’anima che abita nel corpo. “E’ il corpo che sta dentro all’anima” ribatte Ezra Pound nei suoi incredibile, affascinante Cantos (una sorta di Odissea) ed è per tale ragione,precisa, che la mente “senza posa si volge”,quindi, crea e insieme distrugge. Anima e Animale hanno la stessa radice, ciò che conta e rimane è il nostro agire che incessantemente modella e “anima” ogni cosa e luogo che il corpo attraversa. Tenendo sempre per fermo che ogni nostra azione che riteniamo dettata dall’anima o dalla mente va al di là della nostra coscienza razionale. In estrema e volgare sintesi questo, a mio avviso, è il pensiero di Ezra Pound di cui dubito fortemente che i facinorosi,irresponsabili e ignoranti accoliti di una casa che mai fu del poeta conoscano o l’abbiano letto e studiato. Diversamente, non si abbandonerebbero alle bravate (eufemismo) cui,purtroppo, assistiamo in questi tristi,bui giorni. Atti osceni e violenti,disumani,che vanno vieppiù moltiplicandosi da quando il non nobile Salvini ha innescato la pericolosissima,infausta miccia della violenza, legittimata dalla violenza stessa. Per carità, ammazzamenti,femminicidi e orrori di tal fatta si sono sempre verificati eppure la “libertà” con cui stanno dilagando nel nostro paese,in buona parte, la si deve proprio a lui. Per concludere: se,da un lato, Berlusconi ha “traviato” il costume sociale, culturale,quindi, generazionale dell’ultimo ventennio, Salvini,dall’altro, pur nel breve periodo (mi auguro che non duri più a lungo, un altro ventennio sarebbe davvero una mostruosità!), ha già dato l’imprimatur di un costume a dir poco sfilacciato, di fatto ignobile sia per l’esempio sia per il pensiero-azione. (gmaul)


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