Eravamo sicuri che il presidente del consiglio comunale Massimiliano Colazingari avesse come sempre applicato la legge e anche stavolta ben interpretato, come già in altre occasioni, la questione dell’atto integrativo che parte dell’opposizione aveva presentato in consiglio comunale e che chiedeva al sindaco di scindere il ruolo di segretario generale da quello di direttore generale, attualmente ricoperti entrambi dall’avvocato Rosa Iovinella.

Oggi una delegazione di consiglieri della maggioranza di Latina Bene Comune ha incontrato il prefetto Maria Rosa Trio nel tentativo di contribuire a realizzare una oggettivazione di quanto accaduto. L’incontro era stato richiesto al prefetto dal gruppo consiliare LBC perchè, essendo venuto a conoscenza esclusivamente a mezzo stampa di quanto stava accadendo, ed avendo riscontrato una ricostruzione meramente parziale della vicenda, ha ritenuto doveroso far pervenire una nota alla stessa. Dal canto suo, il prefetto ha presentato il parere del Ministero dell’Interno, che ha confermato il corretto operato del presidente del consiglio comunale di Latina.

Del resto era abbastanza chiaro che un atto integrativo di parte della minoranza del consiglio che spinge verso un tentativo di revoca del direttore generale in carica, fosse palesemente un atto fuori dalle competenze del consiglio comunale. Le trascrizioni dell’ultimo consiglio comunale testimoniano peraltro che il tema richiesto dalle minoranze è stato comunque abbondantemente trattato in aula.

Politicamente, da tutta questa vicenda, risulta ancora una volta in modo chiaro quanto una parte della minoranza prosegua in un’opera senza precedenti: un attacco ad personam nei confronti del segretario/direttore generale, attacco che va oltre ruoli e funzioni dei consiglieri comunali pur di logorare il lavoro amministrativo che si sta svolgendo.

Al Prefetto abbiamo inoltre evidenziato quanto in questa consiliatura sia forte il senso di rispetto di tutte le istituzioni e dei rispettivi ruoli soggetti tutti alla legge. È proprio l’esercizio corretto delle funzioni di ogni organo che può portare anche a convergenze e voti unanimi come più volte è accaduto in questo mandato amministrativo in cui, nell’ottica del buon amministrare e del bene della città, abbiamo saputo spesso trovare sintesi politiche al di là delle ideologie dei singoli.
La drammatizzazione narrativa e politica operata dalle minoranze, quindi, ne viene molto ridimensionata: non perché lo dichiara la maggioranza, ma perché lo testimonia il numero di atti approvati all’unanimità.

Ci auguriamo che nel rispetto della legge e delle funzioni istituzionali di ognuno si possa sempre convergere per il bene della comunità, senza svilire il ruolo della massima assise in compiti non previsti dall’attuale ordinamento giuridico.


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