Domenica 28 luglio il Festival Pontino di Musica si sposta all’Abbazia di Fossanova (ore 19.30) per il concerto del Quartetto Felix, giovane formazione cameristica insignita nel 2017 del prestigioso Premio Presidente della Repubblica Italiana alla memoria di Giuseppe Sinopoli, per la prima volta destinato a un gruppo da camera.

Vincenzo Meriani al violino, Francesco Venga alla viola, Matteo Parisi al violoncello e Marina Pellegrino al pianoforte si sono incontrati quattro anni fa all’interno dei Corsi di Perfezionamento dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, dove hanno deciso di creare una propria formazione di archi e pianoforte, conseguendo nel 2017, con il massimo dei voti e la lode, il Diploma di Perfezionamento di Musica da Camera presso l’Accademia ceciliana sotto la guida di Carlo Fabiano. Dal 2017, il Quartetto è invitato nelle più importanti istituzioni e società concertistiche in Italia e all’estero, seguendo masterclass con alcuni dei musicisti più importanti di oggi. La scelta del nome felix, oltre a identificare la felicità come condizione imprescindibile del fare musica da camera, è un omaggio alla Campania che, denominata ‘felix’ dagli antichi latini, è la terra d’origine di tutti e quattro i componenti del Quartetto.

Per il loro concerto al Festival hanno scelto i quartetti per pianoforte e archi di Johannes Brahms e Gustav Mahler. Del primo si ascolterà l’op. 25 in sol minore, primo lavoro del musicista tedesco per questa formazione, composto nell’estate 1861 ed eseguito subito dopo, il 16 novembre dello stesso anno ad Amburgo, pianista una interprete d’eccezione, ovvero Clara Schumann. Un lavoro in cui i quattro strumenti dialogano e conversano in stretta relazione fra di loro, con ricchezza melodica e delicato lirismo, concludendosi con un Rondò dal carattere zingaresco. Di grande interesse sarà anche l’ascolto del Movimento di Quartetto (“Quartettsatz”) con pianoforte in la minore di Gustav Mahler, un unicum nella sua produzione. Si tratta di una composizione giovanile, scritta quando era studente al Conservatorio della “Gesellschaft der Musikfreunde” di Vienna (dal 1875 al 1878), e di cui ritroviamo interessanti echi della musica di Brahms, a quell’epoca punto di riferimento per lo studio della scrittura cameristica. Il lavoro non soddisfò Mahler, tanto che concluse solamente il primo movimento, fra l’altro pubblicato ben dopo la sua morte, nel 1973. Eppure, seppur ancora studente (aveva solo 16 anni), Mahler rivela padronanza delle tecniche compositive con una interessante scrittura pianistica, andando oltre le convenzioni classiche dell’armonia e anticipando alcuni elementi della sua produzione successiva.


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