Andrea Pozzo (Trento, 1642 – Vienna 1709) fu un pittore e scenografo italiano. Dopo una breve attività a Trento, nel 1665 entrò nella compagnia di Gesù soggiornando a Genova e Venezia. Nel 1675 fu chiamato a Torino dove dipinse affreschi (andati perduti) nella Chiesa dei Santi Martiri e il ciclo scenografico in San Francesco Saverio in Mondovì.

Il gusto della definizione illusoria dello spazio trova una compita realizzazione negli affreschi di Sant’Ignazio a Roma, dove il Pozzo giunse su invito del generale dei gesuiti. La Gloria del Santo (1691-94), sulla volta della Chiesa è la sua opera più nota, in cui la rigorosa costruzione prospettica inquadra le libere fantasie compositive di angeli e santi fluttuanti nell’aria.

Nel trattato “Perspectiva pictorum et architectorum” (1693-1702) egli riassume le sue personali inclinazioni e il relativo supporto culturale e scientifico. Questo trattato ebbe una grande influenza sulla scenografia del ‘700. A Roma dipinse anche il refettorio del convento della trinità dei monti e progettò la decorazione dell’altare barocco per la toma di Sant’Ignazio di Loyola (Chiesa del Gesù) e dell’altare di San Luigi Gonzaga.

Nel frattempo il Pozzo aveva inviato in Piemonte delle tele per gli altari dell’ordine dei gesuiti.

Nel 1703 si trasferì a Vienna dove decorò l’università, i palazzo Liechtenstein e il collegio dei gesuiti creando punti di riferimento per l’arte settecentesca dei paesi tedeschi.

L’opera del Pozzo, di impianto prospettico, si affida a movimentate e fantastiche architetture illusionistiche, aprendo così la via a una concezione decorativa di larga fortuna.

Guglielmo Guidi

(Ricercatore e storico d’arte)


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