Il minerale coltan e i seri problemi etici legati al suo uso nella telefonia mobile

1097

Il minerale columbite-tantalite, meglio conosciuto con l’acronimo col-tan, è costituito da due ossidi che contengono ferro (Fe), manganese (Mn), niobio (Nb), tantalio (Ta): le  formule sono (Fe,Mn)Nb2O6 per la columbite, e (Fe,Mn)Ta2O6 per la tantalite. Il col-tan ha un importantissimo interesse minerario per l’estrazione del metallo tantalio Ta (e anche del niobio, Nb) che per le sue recentissime applicazioni è diventato un metallo più prezioso del diamante. Il tantalio è un elemento chimico metallico, con numero atomico 73, appartenente al gruppo VB del Sistema periodico degli elementi chimici (il 2019 è stato proclamato dall’UNESCO Anno Internazionale del Sistema Periodico degli Elementi Chimici – IYTP2019), che presenta caratteristiche interessanti, quali la densità (un cm³ di tantalio ha una massa circa 17 volte più elevata di un cm³ dell’acqua), il colore blu-grigio, la duttilità e la lucentezza, la buona conducibilità termica ed elettrica, la durezza pari a 6,5 nella scala Mohs, la temperatura di fusione t = 3017 °C e quella di ebollizione t = 5454°C. Al di sotto di t = 150°C è inossidabile e inerte dal punto di vista chimico, cioè non reagisce con altre sostanze e questo lo fa usare negli impianti di protesi ossee intracorporee. Il tantalio per queste proiprietà trova usi nella componentistica dei computer portatili e degli aerei, ma soprattutto nell’industria della telefonia mobile tant’è che si trova nei telefoni cellulari, negli iphone, negli smartphone, video giochi, ecc.. Esso fu scoperto nel 1802 dal chimico svedese Anders Ekeberg (1767 – 1813) ma fu isolato, circa venti anni dopo, da un altro chimico svedese Jöns Jacob Berzelius (1779 – 1848).

Giacimenti minerari di col-tan esistono in Australia, Brasile, Nigeria, Venezuela, ma soprattutto nella Repubblica Democratica del Congo che ne detiene circa l’80% delle risorse mondiali.

L’estrazione del minerale col-tan ha generato, e continua a generare, gravissimi problemi etici, quali il non rispetto dei diritti umani, la salvaguardia della salute dei minatori e dell’ambiente, l’utilizzo disumano dei bambini, in relazione allo sfruttamento indiscriminato dei giacimenti nelle regioni del Congo da parte delle multinazionali … che non si fanno scrupolo di ricorrere al finanziamento di guerre per ottenere ad un prezzo minore le loro materie prime (!). Dal 1998 in seguito alla guerra in Congo sono morte più di 4 milioni di persone e, ovviamente, ciò ha generato una parte delle moltitudini di migranti, come ancora di salvezza, verso gli Stati europei, tra cui in particolar modo l’Italia. Allora, prima di pensare al loro respingimento, l’UE dovrebbe provvedere ad eliminare le cause che generano tale specie di emigrazione. Se non si fa ciò viene spontaneo citare la locuzione latina faber est suae quisque fortunae, cioè che ognuno è artefice della propria sorte.

E, conseguentemente, quando andiamo a comprare un oggetto appartenente alla telefonia mobile dovremmo riflettere un po’ su tutto quello che c’è dietro di esso. Il basso costo deriva appunto da quanto detto sopra che è conseguente alla concorrenza spietata tra le multinazionali della telefonia mobile. Senza lo sfruttamento umano e rispettando i diritti umani e dell’ambiente, un cellulare dovrebbe avere un costo superiore al triplo di quanto costa oggi!

Francesco Giuliano

 


News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.



Articolo precedenteRipartire dal basso più forza alle province e ai comuni per rilanciare l’Italia. L’incontro del PD
Articolo successivoParte il treno verde carico di novità per proteggere l’ambiente.12 le tappe della 31° edizione.
Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).