Firenze – Dalle ore 14 di domani, la Toscana si tingerà totalmente di arancione. Questo l’esito del monitoraggio settimanale comunicato dal Ministro della Salute Speranza al Presidente della Regione Giani. Se è vero che gran parte della regione si trovava già nella zona di rischio intermedio, il nuovo provvedimento certifica la cancellazione delle numerose zone rosse istituite a livello locale nelle province di Firenze, Prato, Pisa e Siena. Zone rosse che, insieme alle vaccinazioni, hanno determinato un miglioramento dei dati epidemiologici, i quali però dipingono un quadro “ancora severo”.
I dati del contagio. Meno 80 posti letto ospedalieri non intensivi, e meno 8 posti letto in terapia intensiva. Con 206 casi ogni 100.000 abitanti e un Rt di poco inferiore a 1, continua la discesa della curva, lenta ma ormai consolidata, come dimostra il -26.2% dei nuovi casi settimanali. Ancora alto il tasso di occupazione delle terapie intensive, chi si attesta al 45%, ben oltre la soglia critica del 30%. Oggi 1239 nuovi positivi; ma i guariti sono di più, 1449. Con quasi 25000 tamponi eseguiti, il tasso di positività è del 5% circa.
La campagna vaccinale. Sono poco più di 968.000 le dosi di vaccino somministrate in Toscana, quasi 115.000 nell’ultima settimana. Secondo i dati del Governo, è stato inoculato l’84.9% del totale delle dosi consegnate, dato di poco superiore alla media nazionale. Nei prossimi giorni si punta ad accelerare la vaccinazione per gli over 80 (a inizio settimana era stato vaccinato il 73%), oltre a procedere con quelle per soggetti fragili, personale sanitario, ospiti RSA e persone tra i 70 e i 79 anni.
La zona arancione. Con un’unica zona si uniformano anche le ormai note regole in vigore sul territorio regionale. Spostamenti consentiti all’interno del proprio comune, ricordando il coprifuoco dalle 22 alle 5. E’ possibile, una volta al giorno, far visita a parenti e amici nello stesso comune, fino a un massimo di due persone. Consentiti asporto e consegne a domicilio per i ristoranti. Nel fine settimana chiudono i negozi “non essenziali” nei centri commerciali.
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