L’arte è la suprema manifestazione della potenza dell’uomo: è concessa a rari eletti, e innalza l’eletto a una altezza dove l’uomo è preso da vertigine ed è difficile conservare la sanità della mente. (Lev Tolstoj)
Giovanni da Fiesole, chiamato Beato Angelico, che ha lasciato un segno particolarmente profondo nella storia dell’arte, è stato così descritto da Giorgio Vasari: «Fu dei poveri tanto amico, quanto penso che sia ora l’anima sua del cielo. Potte essere ricco e non se ne curò… et i santi che egli dipinse hanno più aria e somiglianza di santi che quegli di qualunque altro». Egli dipinse nel suo convento fiorentino di San Marco, per il suo ordine, quello mendicante dei domenicani, tenendosi distante dalle commissioni curiali o del potere secolare. Fra i celebri suoi dipinti è da ricordare la Annunciazione, affresco (1348) che si trova nella Cella 3 del Convento di Sana Marco.
Il matematico Luca Pacioli (nato a Borgo Sansepolcro, 1445 circa e morto nello stesso paese il 19 giugno 1517), agli inizi del Cinquecento, elaborò la nozione di «divina proporzione» come principio di bellezza sia in natura sia nelle creazioni artistiche.
Il Manierismo, corrente artistica del XVI secolo, prima italiana e poi europea, è una delle stagioni più affascinanti e certamente la più controversa, del Rinascimento europeo. Questa tendenza artistica fu così chiamata grazie a Giorgio Vasari, che definì il modo di dipingere del periodo maniera. Per Vasari i manieristi erano quelli che dipingevano imitando i grandi artisti come Michelangelo e Raffaello, che dipingevano alla maniera. I maggiori esponenti del Manierismo furono Pontormo, Parmigianino, Benvenuto Cellini e Rosso Fiorentino.
Jacopo Carucci è conosciuto come Pontormo (1494-1557) dalla frazione di Empoli in cui nacque. Quando aveva da poco compiuto dieci anni, perdette entrambi i genitori e fu cresciuto dalla nonna Brigida, che gli fece avere una istruzione e a tredici anni lo mandò a Firenze (allora città tempio delle arti), dove poi visse praticamente tutta la vita. Fu apprendista nella bottega di Leonardo e Michelangelo. Nel suo stile, inconfondibile leonardesca è la ricerca della sensibile «maniera del chiaroscuro» e michelangiolesca è la ricerca dei «valori tattili». L’importanza del percorso artistico di Pontormo proviene dal suo essersi confrontato con Leonard, Michelangelo, Dűrer e con tanti altri grandi artisti dell’epoca.
I Macchiaioli furono il movimento più importante della pittura italiana di età risorgimentale. Tra i dipinti più celebri vanno ricordati i capolavori di De Nittis Bambino al sole (1869), di Lega Mamma col bambino (1866-1867), di Fattori Tramonto in Maremma (1900-1905). Le loro pitture riguardarono paesaggi, ritratti, temi sociali e una incantata bellezza soprattutto della natura toscana.
Gustav Klimt, artista viennese scomparso a soli 55 anni nel febbraio del 1918, è stato uno dei maggiori esponenti della civiltà mitteleuropea, uno dei più significativi artisti della secessione viennese. Il pittore austriaco ha registrato icasticamente i languori, le tensioni e la complessità della sua epoca come forse soltanto Mahler in musica. La sua opera Giuditta è fusione di eros e thanatos.
In Magritte lo shock poetico o l’emozione estetica provocata dall’immagine dipinta non può mai essere disgiunta dal piacere della riflessione, da una esultanza del pensiero costretto ad attivarsi. Magritte era disgustato dalla stupidità e dalla cattiveria degli uomini, dalla bassezza e dalla volgarità, della vita moderna.
Il blu è il colore delle «infinite risonanze» delle vetrate di Chartres, del mantello della Madonna di Piero della Francesca nel Polittico di Sant’Antonio.
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