L’angolo delle curiosità: Arte

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Noi crediamo religiosamente e creiamo artisticamente per scoprire il senso supremo dell’essere e dell’esistere e non semplicemente per arredare e ornare la nostra anima e le nostre case o città.                                              Gianfranco Ravasi

La collezione d’Arte Contemporanea nei Musei Vaticani si trova tra le Stanze di Raffaello e la Cappella Sistina incrociando l’Appartamento Borgia. Questo importante settore contiene i capolavori di Marino Marini, Matisse, Chagal, Salvador Dalì, Fontana, Manzù, Morandi e altri. Il progetto di dotare i Musei Vaticani di una raccolta dedicata all’arte internazionale del XX secolo fu voluto dal papa Paolo VI Montini nel 1973.

La Sala Matisse, collocata all’interno del percorso espositivo della Collezione d’Arte Contemporanea, presso il Musei Vaticani, è interamente dedicata ai bozzetti (monumentali cartoni) preparatori della Chapelle du Rosaire di Vence, in Provenza, a cui l’artista ha dedicato gli ultimi fertilissimi anni di lavoro dal 1948 al 1952.

        Vincent van Gogh, pochi mesi prima della sua tragica morte avvenuta nel luglio del 1890, dipinse la Pietà (olio su tela cm 41,5 x 34); nonostante la sua fede profonda l’artista olandese si era misurato raramente coi temi religiosi. L’annotazione autografa nell’angolo destro dimostra che si tratta di un’opera ispirata alla Pietà di E. Delacroix.

Salvador Dalì nel 1954 realizzò il Crocifisso (olio su tela, cm 40 x 30), uno studio per il dipinto conservato al Metropolitan Museum of Art di New York, in cui il cubo simboleggia la perfezione della proporzione divina. Al classicismo della figura centrale fa contrasto l’atmosfera surreale delle due figure laterali con gli strumenti della Passione: la canna adoperata dai soldati e la lancia con la quale il centurione romano colpì Gesù.

Francesco Messina (Linguaglossa 1900 – Milano 1995) nel 1994 ha donato ai Musei Vaticani i sette bassorilievi, dedicati agli Orrori della guerra. Le formelle sono state realizzate nell’autunno del 1973 e sono frutto di una lunga riflessione sulle tragedie belliche. In questi bronzi sono incorniciate scene raccapriccianti di sofferenza.

Lo scultore Giacomo Manzù (Bergamo 1908. Ardea 1991) nel corso della vita ha realizzato una serie di Cardinali. Nell’anno 1962, fondamentale per il suo percorso, l’artista bergamasco scolpì il Cardinale seduto dopo che Giovanni XXIII convocò il concilio ecumenico. Il bronzo (cm 47 x 28) colpisce per la ieraticità della figura, per la forma del mantello, per la forte sintesi del volume.

Alberto Burri (Città di Castello 1915 – Nizza 1995), dopo essersi misurato agli esordi con piccole tele di stampo figurativo, iniziò a miscelare i pigmenti con olio, catrame, vinavil e cementite. Catrame è uno degli esempi di questa fase, siglata da una ricerca focalizzata intorno all’espressività dei materiali, che l’artista continuerà a portare avanti. Ai famosi “sacchi” di juta seguiranno le plastiche, lavorate con la fiamma ossidrica, i legni bruciati e ricomposti in inediti accostamenti cromatici.

Mimmo Paladino, nato a Paduli nel 1948, in occasione per il 60° di sacerdozio di Benedetto XVI, offrì al pontefice un’opera che fonde in sé scultura e pittura: Sorgente, (tecnica mista su tavola e fusione in alluminio). L’opera raffigura un volto umano, graffito su un supporto impreziosito dalla foglia d’oro, da cui germogliano e si sviluppano nello spazio antistante dei sottili rami scuri.

Nel 2004 il prototipo in cimento di Pinocchio del 1953 di Venturino Venturi (1918-2002) è stato donato ai Musei Vaticani. Il bozzetto della statua non  è stato mai eseguito per il concorso del Parco di Collodi.

 

 


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