L’angolo delle curiosità: Letteratura

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L’angolo delle curiosità letterarie

Per questo dobbiamo continuare a sognare, leggere e scrivere, la maniera più efficace  che abbiamo trovato per alleviare la nostra condizione mortale, per sconfiggere  il tarlo del tempo e trasformare in possibile l’impossibile. (Mario Vargas Llosa, Elogio della letteratura)

 Lucrezio, ispirandosi alla filosofia epicurea compose il De rerum natura, un poema che è rimasto esemplare della possibilità concessa al genio poetico di risolvere in poesia la trattazione di problemi di carattere filosofico e scientifico.

 La letteratura latina con il poeta Virgilio si arricchì dell’idillio e del poema didascalico alessandrino (Bucoliche e Georgiche) e rinnovò profondamente l’epica congiungendo nell’Eneide l’esperienza omerica ed ellenistica con la tradizione enniana.

Alexandre Dumas, padre, nel 1844 pubblicò il celebre romanzo I tre moschettieri i cui nomi Athos, Portos, Aramis e il giovane guascone D’Artagnan, sono certamente risuonati nella giovinezza di molti lettori. Romanzo storico che ha goduto di grande popolarità approdando sugli schermi cinematografici e televisivi.

Carlo Lorenzini prese il nome di Collodi dal paese natale della mamma, in Toscana. Era un giornalista e combatté nelle guerre per l’unità d’Italia. Il suo capolavoro Pinocchio uscì a puntate sul Giornale per i Bambini nel 1881, con il titolo Storia di un burattino.                                                        

Fëdor Dostoevskij (1821-1881) scrittore russo, arrestato nel 1849 dalla polizia con l’accusa di attività sovversiva, fu condannato alla pena di morte, poi commutata in lavori forzati, a cui fu sottoposto in Siberia per cinque anni.

Nel romanzo russo I fratelli Karamazov  di Fëdor Dostoevskij il personaggio Alëša il più giovane dei tre fratelli, il mite, il comprensivo con tutti,  è considerato  il prediletto, che segue la vocazione di portare fuori del convento lo spirito di carità del suo maestro Padre Zosima.

 Le Avventure di Pinocchio di Collodi e Cuore di Edmondo De Amicis sono stati i primi best seller dell’Italia unita. Pubblicati a pochi anni di distanza (1883 e 1886) divennero modelli complementari di prosa formativa e satirica.

 Il celebre romanzo I Viceré (1884) di Federico de Roberto è un affresco di vita aristocratica in cui l’autore riversa con acuto pessimismo una totale sfiducia in ogni possibile cambiamento. Fallite le speranze suscitate dal processo risorgimentale, lo scrittore siciliano d’origine descrive una realtà immutabile e cristallizzata in rapporti di forza destinati a non modificarsi mai realmente con gli umili condannati a rimanere vittime passive dei padroni e dei signori. Questa visione anticipa quella descritta anche nel romano capolavoro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il  Gattopardo.

 Luigi Meneghello (1922-2007) è stato con la sua invidiabile lucidità e brillantezza intellettuale, uno scrittore, una della figure più originali della letteratura italiana del Novecento. Nel 1947, vinta una borsa di studio del British Council all’Università di Readin, si trasferì in Inghilterra. Il suo capolavoro è Libera nos a Malo pubblicato nel 1963 seguito nel 1964 da I piccoli maestri (autobiografico) e nel 1974 da Pomo pero, una sorta di continuazione o appendice  del suo primo romanzo.

 

 

 

 

 

 


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