LATINA – “E’ stato revisionato e approvato dall’ENAC il Piano Nazionale degli Aeroporti, risalente l’ultima versione al 2015. Un Piano che metteva in evidenza limiti e criticita’, legate soprattutto alle mutate condizioni socio-economiche che si sono avute negli ultimi 5 anni”.

A dichiararlo è Enzo De Amicis, Presidente Ass.ne Pro-Aeroporto.
“Oltre al mancato avvio delle VAS, momento tecnico indifferibile, prima dell’approvazione del Piano e gli scarsi riferimenti ai concetti di sostenibilita’ ambientale, alla scarsa integrazione tra le varie modalita’ di trasporto (aereo/treno), l’individuazione di Bacini di traffico poco rappresentativi e la scarsa valenza attribuita alle reti aeroportuali su base territoriale (ad esempio Regionale), al mancato indirizzo per lo sviluppo del Cargo aereo e degli aeroporti minori con alla base di tutto il concetto fondamentale dell’integrazione intermodale e la sostenibilita’ ambientale.
Oltre a cio’ il Piano del 2015 non prendeva molto in considerazione l’analisi del fabbisogno infrastrutturale, con particolare riferimento alla realizzazione di nuove piste di volo, sorvolando sul fatto che la domanda di traffico aereo possa arrivare nel 2030 a 300 milioni di passeggeri, non indicando quindi dove e come allocare le nuove quote di traffico da servire (nuovi aeroporti, ottimizzazione degli esistenti).
Il tutto in previsione di una dinamica di crescita della domanda di traffico aereo a livello globale e locale e un tendenziale esaurimento della riserva di capacita’ aeroportuale degli scali Italiani.
E l’aumento della domanda di traffico aereo rischia di non essere intercettata da un adeguata capacita’ delle infrastrutture aeroportuali (circa 4 milioni di movimenti in piu’ (arrivi e partenze) sulle piste di volo Europee.
Senza un cambio di passo nella programmazione della capacita’ aeroportuale milioni di possibili utenti non saranno intercettati.
Intorno a questi sintetici scenari veicolati dall’ENAC si sta sviluppando in queste settimane un dibattito, gia’ portato avanti dalla Regione Lazio lo scorso anno, che per le criticita’ di Fiumicino e Ciampino aveva ventilato l’opportunita’ di un terzo scalo aeroportuale nel Lazio, deliberando in modo unanime in Consiglio Regionale la costituzione di un tavolo tecnico con il Ministero dei Trasporti per analizzare e risolvere la problematica.
Nelle scorse settimane il dibattito politico, intorno al terzo scalo aeroportuale nel Lazio, è stato rianimato dalla presenza su piu’ fonti giornalistiche, dalla possibilita’ di ubicare l’aeroporto a Frosinone.
Nulla togliendo alla intraprendenza dei politici ciociari, ritengo che l’unica collocazione e ubicazione idonea del terzo scalo del Lazio, rispetto anche ai criteri di rivisitazione dell’ultimo Piano Nazionale degli Aeroporti dell’ENAC, non possa che essere quella di Latina.
Per motivi tecnici, logistici, infrastrutturali e di economicita’.
Anche di economicita’ di spesa pubblica, per la disponibilita’ di capitale tutto privato, di imprenditori esteri che da anni sono interessati a investire sul nostro territorio per la realizzazione dell’Aeroporto a Latina.
Gli stessi che formalmente hanno gia’ presentato lo scorso anno al Ministero dei Trasporti sia il progetto per la riconversione dell’Aeroporto Comani di Latina, sia il business-plan completo dell’investimento e del cronoprogramma per realizzarlo.
Il tutto solo con capitale privato.
A questo punto non mi resta che spronare i nostri neo-Parlamentari, soprattutto quelli che ci rappresentano al Governo, e rappresentano il nostro territorio, di prendere atto di questa iniziativa, alla luce del nuovo Piano Nazionale degli Aeroporti dell’ENAC, e fare in modo che il derby Latina-Frosinone per l’Aeroporto nel Lazio, si concluda a vantaggio del nostro territorio.
Rimango a disposizione come Presidente dell’Associazione Pro-Aeroporto di Latina, insieme agli altri membri dell’Associazione, a fornire tutti i dettagli utili e le conoscenze gia’ acquisite a supporto e a sostegno di una azione politica da portare avanti in tutte le sedi Istituzionali e politiche“.

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Laurea triennale in "Scienze della comunicazione e dell'informazione" presso Università degli Studi Roma TRE. Laurea Specialistica in "Media, Comunicazione digitale e Giornalismo" presso Università La Sapienza di Roma. Aspirante giornalista e addetto stampa presso vari enti locali, scrivo di cronaca, politica, società e sport.