LATINA – “In occasione della seconda edizione di “RiciclaEstate”, campagna itinerante di Legambiente appena conclusa nel Lazio, sono state analizzate le percentuali di raccolta differenziata di 10 comuni in provincia di Roma, 12 in quella di Latina e 2 in quella di Viterbo, secondo dati Ispra. Ebbene, tra i 24 comuni laziali, Latina è terzultima, ferma ad appena il 29,90% di raccolta differenziata, meglio solo delle due isole di Ventotene e Ponza”.

A dichiararlo, in una nota, è il Movimento Politico Latina nel Cuore.

E pensare che, secondo il Piano Industriale di ABC, oggi dovremmo essere ben oltre l’80% quando in realtà, al momento, Latina non arriva neanche alla metà di tale percentuale! Per non parlare poi dei costi, dato che il PEF di ABC (27 milioni di euro) risulta quasi il doppio di quello di Latina Ambiente (16 milioni di euro), a fronte di numerosi servizi in meno – dalla pulizia di caditoie e fossi di scolo al lavaggio delle strade, dei marciapiedi e dei portici.

Nel 2007, durante l’amministrazione a guida Zaccheo, Latina era il Comune Capoluogo di Provincia della nostra regione che gestiva meglio i rifiuti: un primato che consentì, nell’ambito della premiazione ai “Comuni Ricicloni” della Regione Lazio a guida Marrazzo, di aggiudicarsi un premio da 100mila euro e di ottenere il miglior posizionamento nell’Italia centrale, meridionale e insulare.

Molto è cambiato da allora, con il servizio di raccolta che è andato via via peggiorando mentre la quota fissa della TARI aumentava: solamente nel 2021, infatti, la percentuale è salita al 22%, il dato più alto tra tutti i capoluoghi. Eppure, nonostante tale aumento, alla pulizia della città ci ha dovuto pensare il Commissario Prefettizio, il quale è stato costretto a adottare una variazione di bilancio da 1.8 milioni di euro per maggiori conferimenti di rifiuti indifferenziati all’impianto di trattamento di Rida Ambiente, dato che ABC aveva sbagliato i calcoli sui quantitativi di materiale prodotto nel 2022.

La gestione scellerata di una società fortissimamente voluta dall’ex sindaco Coletta, risultata inadeguata e oggi principale motivo di dissesto finanziario comunale, ci ha condotti in tale catastrofico scenario. Era chiaro fin dall’inizio che il suo progetto di raccolta differenziata “Porta a Porta” potesse funzionare solamente nei piccoli comuni, non di certo in una grande città come la nostra: l’eco dei disastri della sua amministrazione si farà sentire a lungo e, nonostante Coletta non sia più il primo cittadino, pagheremo ancora la sua incapacità e malagestione“.


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Laurea triennale in "Scienze della comunicazione e dell'informazione" presso Università degli Studi Roma TRE. Laurea Specialistica in "Media, Comunicazione digitale e Giornalismo" presso Università La Sapienza di Roma. Aspirante giornalista e addetto stampa presso vari enti locali, scrivo di cronaca, politica, società e sport.