LATINA – “Rimango esterrefatto su ciò che leggo nel merito del mancato affidamento della gara sui Bagnini e servizi sulle spiagge libere del lungomare di Latina, dove si presenta un’unica concorrente e la stessa viene esclusa dal Comune, per non avrebbe indicato per alcuni bagnini il possesso del brevetto”.

Ad affermarlo è Gianluca Di Cocco, Consigliere Comunale di Fratelli d’Italia, in una nota.

“Vado a rammentare leggendo gli atti di gara, che Il servizio Bagnini e servizi sulle spiagge libere del lungomare di Latina prevede che la vincente della gara fornisca alle spiagge libera: assistenza e salvataggio bagnanti, segnaletica di sicurezza balneare e divieto di balneazione più altri servizi minori ad un costo di € 212.479,50 che, compresi i contributi Anac, gli oneri e l’Iva, arriva ad un importo di circa 260mila euro.

Lo stesso Comune di Latina stima, come da tabella allegata al capitolato e come da Contratto Nazionale correttamente, uno stipendio di € 2.503,46 a Bagnino.

Considerato che, le postazioni da coprire sono 22 e per queste occorrono conseguenzialmente 22 operatori fissi, più “servono” per forza 7 turn over (e non due come stabilito dal comune) che dovranno svolgere un orario lavorativo di 10 ore al giorno come regolamentato da ordinanza di sicurezza balneare (9:00- 19:00), siamo arrivati ad un totale di 29 operatori.

Inoltre a questo, come indicato da capitolato e disciplinare occorre indicare un responsabile sempre reperibile per organizzare i turni e gestire le emergenze, il cui costo è sempre di 2.503,46 MESE .

A conti fatti e potrei sbagliarmi, una semplice moltiplicazione ci porta ad un risultato in cui i soli costi del personale ammontano ad un totale di 225.311,40 per i tre mesi estivi a fronte dei sopracitati € 212.479,50 (Importo a base di gara soggetto a ribasso) che mette a disposizione l’amministrazione per questo servizio.

Senza considerare imprevisti, essendo un servizio indispensabile per incolumità pubblica il personale dovrebbe essere in più e mai in meno.

Aggiungendo perciò un ribasso d’asta, l’offerta tecnica, quindi proporre integrazioni migliorative a carico dell’azienda che partecipa SENZA ONERI AGGIUNTIVI DA PARTE DEL COMUNE, mi domando se ci sia stato un errore, viceversa, come sia stato possibile anche lontanamente dare tale indirizzo per questa gara, che risulta chiaramente fallata, dove è evidente uno sbilanciamento dei costi rispetto all’importo previsto dalla stazione appaltante?

Un’ennesima bega, aggiunte ad altre che potrebbe portarci a perdere la bandiera Blu?” chiosa Di Cocco.

 


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Laurea triennale in "Scienze della comunicazione e dell'informazione" presso Università degli Studi Roma TRE. Laurea Specialistica in "Media, Comunicazione digitale e Giornalismo" presso Università La Sapienza di Roma. Aspirante giornalista e addetto stampa presso vari enti locali, scrivo di cronaca, politica, società e sport.