Mese del jazz, presentati due libri su Armstrong e Mingus al Goldoni

Continua la programmazione a cura del Comitato Unesco Jazz Day di Livorno

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LIVORNO – Mese del jazz, parole e musica per la giornata del libro in concomitanza con la giornata mondiale dei negozi musicali. Ieri il comitato Unesco jazz day di Livorno ha presentato due libri nella sala Mascagni del teatro Goldoni, un’inedita raccolta di memoriali di Louis Armstrong e un volume dedicato a Charles Mingus, lo straordinario musicista che proprio il 22 aprile avrebbe compiuto 100 anni, in stile comics, a fumetti. Il tutto a cura del maestro Andrea Pellegrini, di Maurizio Mini del comitato livornese e del professor Stefano Zenni, una delle massime autorità internazionali per gli studi del jazz. L’Unesco mondiale ha proclamato il 30 aprile giornata mondiale del jazz nel 2012, solo dopo un anno Livorno è stata una delle prime realtà al mondo a realizzare un cartellone di eventi dedicati all’apprezzamento e all’ascolto di questo genere musicale con tutto il mese di aprile dedicato. Con quest’anno siamo giunti alla decima edizione e non solo, perché ricorrendo il 22 aprile il centesimo anniversario della nascita di Charles Mingus, il comitato livornese ha istituito e lanciato a livello internazionale il Mingus Day, festeggiandolo con la straordinaria jam di ieri al museo di storia naturale di villa Henderson, dove c’è lo scheletro della balenottera spiaggiata a Piombino qualche anno fa e ricostruito, reperto eccezionale e unico al mondo. Proprio dalla balena livornese è venuta l’idea del Mingus Day, perché a Cuernavaca in Messico, dove il musicista morì di Sla il 5 gennaio 1978 inspiegabilmente lo stesso giorno ben 56 balene, come gli anni del jazzista, si spiaggiarono e morirono. La doppia notizia fu riportata su tutti i giornali dell’epoca e a lungo ricordata come evento denso di significato simbolico. Da questa strana coincidenza e dall’esclusiva presenza della balena nella sala del mare del museo livornese di via Roma è nata l’idea del Mingus Day. Alla jam di venerdì hanno partecipato il gruppo Insieme Jazz del Conservatorio Mascagni, Nino Pellegrini al contrabbasso e il compositore Bruno Tommaso. Invece ieri al Goldoni sono stati presentati “Louis Armstrong, scritti a due dita”, tradotto da Stefano Zenni, edizioni Quodlibet e “Mingus” il fumetto realizzato da Squaz e Flavio Massarutto, edizioni Coconino Press. Pochi sanno che Louis Armstrong era un vero appassionato di scrittura, un grafomane, come riporta il professor Stefano Zenni in presentazione. Insieme alla sua tromba nei suoi tour infatti portava sempre anche una macchina da scrivere e appena aveva tempo si metteva a riportare in maniera maniacale qualsiasi tipo di impressione particolare lo colpisse, per migliaia e migliaia di pagine. Il libro riporta la traduzione di una serie di memoriali scelti di quanto di più significativo, ironico e interessante appartiene alla sconfinata produzione scritta di Armstrong, che oltre a essere un musicista era anche uno dei più grandi cantanti jazz al mondo e quindi sapeva e amava dare musicalità ai suoi scritti e alle parole, arricchendo la scrittura con una serie di invenzioni grafiche personali, come apostrofi doppi o a inizio e fine dei termini, virgolette, maiuscole in mezzo alle parole e sottolineature. Gli argomenti trattati sono estremamente vari, si va dalla cucina, alla corrispondenza con i suoi agenti discografici o con un fan arruolato nell’esercito statunitense nella guerra in Vietnam oppure trattano del suo rapporto con le tante manie personali, per un risultato straordinariamente “jazz” e sorprendente di un lato del grande musicista che conoscono in pochi. La presentazione del libro è stata arricchita con le letture di alcuni passi da parte del traduttore Stefano Zenni. “Mingus” è invece un’opera visiva. Squaz e Massarutto hanno riprodotto tramite testimonianze reali e certificate episodi di vita di Charles Mingus, un’esistenza sopra e sotto le linee, impossibile da definire secondo gli standard, una vita “segnata da un’emotività in continua ebollizione” spiega Stefano Zenni. La graphic novel, che ha riscontrato notevole successo anche in Francia e negli Stati Uniti, non è una biografia vera e propria del musicista, semmai una raccolta di episodi di vita, di frasi, scenografie viventi tratte dalle copertine degli album e i capitoli nominati con le tracce dei pezzi dei suoi dischi. Si va dal racconto del suo volontario ricovero in manicomio all’incontro con gli altri grandi musicisti jazz dell’epoca. Una coreografia tesa a riprodurre una personalità poliedrica e polimorfa. La serata di presentazione dei due libri è stata arricchita dagli interventi musicali al piano di Andrea Pellegrini e di Matilde Gori Sommati alla tromba e dalla mostra pittorica del livornese Claudio Calvetti “Le stelle del jazz”.


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Divento giornalista pubblicista nel 2012 lavorando per Il Tirreno per quattro anni e mezzo nella redazione della cronaca di Livorno, in seguito faccio varie esperienze personali sempre volte ad accrescere la mia esperienza professionale. Ho collaborato con più di un giornale on line, guidandone alcuni, ho lavorato come addetto stampa nel campo della politica, dello sport e dello spettacolo, attualmente affianco la professione giornalistica a quella di scrittore.