LATINA – I Consiglieri Comunali del gruppo Latina nel Cuore – Dino Iavarone, Renzo Scalco, Alessio Pagliari e Mario Faticoni – intervengono sul progetto del Nuovo Ospedale presentato nei giorni scorsi dal Presidente Zingaretti e dal Sindaco Coletta presso la sala conferenze della Facoltà di Economia.

Prendiamo atto con piacere che il Sindaco di Latina abbia cambiato radicalmente posizione in merito alla realizzazione del Nuovo Ospedale. Ricordiamo, infatti, la contrarietà espressa negli
scorsi anni da Coletta e dal movimento “Latina Bene Comune”. Nella narrazione e nella retorica ellebicini, infatti, il progetto di cui Coletta si è detto “emozionato per un sogno che diventa realtà”, è stato definito una “cattedrale nel deserto”, o paragonato alle
incompiute realizzate – a loro dire – da quelli di prima come si può leggere in un documento pubblicato sul sito di “Latina Bene Comune” datato 21 agosto 2018.

Vorremmo ricordare al Sindaco, ultimamente abituato alla mutevolezza delle posizioni politiche, che il progetto del Nuovo Ospedale sia frutto di un protocollo d’intesa firmato negli anni in cui era Sindaco Vincenzo Zaccheo con l’allora Direttore Generale della Asl Petti ed il Presidente dell’Ordine dei Medici Righetti.
Quel progetto, che puntava a valorizzare il grande patrimonio umano e professionale rappresentato dalla facoltà di medicina, fu approvato ed inserito nel Piano Socio-Sanitario della Regione da due diversi governi regionali, quelli di Piero Marrazzo e di Renata Polverini.

Il Consiglio Comunale di Latina si è espresso favorevolmente e all’unanimità su quello che avrebbe rappresentato – già allora – una straordinaria risorsa non solo per la città di Latina, ma più in
generale per la provincia pontina. L’amministrazione comunale guidata da Zaccheo individuò l’area ex Arsial di proprietà della
Regione a Borgo Piave e, in sede di Conferenza Stato- Regioni, unitamente alle opere di compensazione per la Pontina (altra opera infrastrutturale fondamentale e di cui Coletta è sempre
stato detrattore) chiese ed ottenne una bretella che si innervava nel Policlinico Universitario di nuova realizzazione.

Non sfugge, infatti, che l’area nord e quella lepina trarrebbero un gran beneficio dalla costruzione di un nuovo ospedale, come anche il settore imprenditoriale e farmaceutico. Il progetto prevedeva, infatti, un’area per la ricerca farmaceutica.
Cambiare idea è segno di grande acume, come anche di maturazione interiore. L’importante è che ciò avvenga sulla base di motivazioni di grande profondità intellettuale e politica. Non sapremmo dire, in tutta onestà, se questo sia il caso del Sindaco Coletta.

Infine, si tiene a sottolineare che, mentre l’On. Zaccheo negli scorsi anni chiedeva di realizzare l’opera, Coletta rispondeva con la nota che alleghiamo: Una nuova sanità non significa necessariamente un nuovo Ospedale – Latina Bene Comune


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Laurea triennale in "Scienze della comunicazione e dell'informazione" presso Università degli Studi Roma TRE. Laurea Specialistica in "Media, Comunicazione digitale e Giornalismo" presso Università La Sapienza di Roma. Aspirante giornalista e addetto stampa presso vari enti locali, scrivo di cronaca, politica, società e sport.