ROMA – Nonostante i risparmiatori attivi sul mercato della criptovalute provengano da un anno abbastanza sottotono, l’interesse per il settore non è scemato proporzionalmente alla performance realizzate dai vari sottostanti; anzi fra le diverse nicchie, che costituiscono l’ecosistema digitale, ve ne sono alcune che mostrano un gran fermento. Fra queste non si può non annoverare il comparto di Crypto Gaming e Play to Earn, l’insieme dei progetti collegati ai giochi che utilizzano la blockchain. I protocolli appartenenti a questa categoria, anche se sono nati da poco e non sono molto numerosi -sono circa una decina-, rappresentano un filone delle nuove tecnologie particolarmente amato dagli utenti che, oltre a investire sul token collegato alla piattaforma, possono godere dell’intrattenimento offerto dall’applicazione e addirittura ricevere una ricompensa per l’attività di gioco.

Come funzionano i protocolli crypto gaming

Le crypto gaming individuano quel gruppo di valute virtuali e di infrastrutture blockchain che integrano videogiochi e sistemi di interscambio fra non fungible token items e altre funzionalità connesse all’ambientazione in cui si svolge l’attività video-ludica. Come già anticipato, in questa nicchia esistono varie tipologie di criptovalute, ma si può affermare, senza timore di essere smentiti, che a raccogliere il maggior numero di preferenze sono i games Play to Earn, quei protocolli che, proprio come si evince dalla traduzione dall’inglese della nomenclatura, permettono di guadagnare. L’aspetto più interessante di questo genere di criptovalute è rappresentato dal circolo virtuoso che si crea tra la valorizzazione degli scambi di token nell’ambiente di gioco e la potenziale crescita della quotazione dell’asset collegato sul mercato di riferimento.

Nel classico sistema di gioco Play to Earn l’oggetto di scambio tra gli utenti della piattaforma sono gli NFT: sovente, quindi, lo scopo dell’attività ludica consiste nel far evolvere l’ambiente virtuale in cui interagiscono gli utenti, per incrementare il valore dei vari oggetti. In uno dei nomi più famosi del panorama crypto gaming, Axie Infinity, bisogna ad esempio fa accoppiare i mostri che popolano il mondo simulato, per creare nuove creature da rivendere sul marketplace collegato al protocollo. Altre Crypto, invece, permettono di guadagnare items, da utilizzare con personaggi dell’ambientazione o con le costruzioni del territorio: diversi progetti, infatti, sono basati sul Metaverso, una trasposizione del mondo reale in cui si possono effettuare persino speculazioni immobiliare. Com’è ben noto, nel Metaverso sempre più spesso le grandi società hanno bisogno di acquisire territori da adibire a spazi di rappresentanza per l’attività portata avanti nel mondo reale.

Le opportunità del Metaverso nel settore crypto gaming

Naturalmente tutti gli scambi, che vengono realizzati all’interno della piattaforma di gioco, sono regolati con un token associato: vi sono valute virtuali di governance, valute interne e valute secondarie. Il detentore di una quantità significativa di coin per la governance della piattaforma è comparabile alla figura di un azionista del progetto con tutti i privilegi annessi: il più interessante è ovviamente rappresentato dalla possibilità di avere un peso specifico nelle decisioni riguardanti le strategie da intraprendere per lo sviluppo futuro del protocollo. I token impiegati come valuta interna servono per accedere a servizi dell’applicazione o acquistare oggetti di gioco, mentre i token secondari, di solito riferibili al Metaverso, offrono all’accesso a specifiche funzionalità della ambientazione virtuale.

Fra i progetti appartenenti alle crypto gaming ve ne sono alcuni molto noti anche fra chi non ha un particolare interesse nelle tecnologie digitali: ad esempio Decentraland, il protocollo del Metaverso attivo da più tempo, ha fatto molto parlare di sé in qualità di ambientazione virtuale ospitante molte attività commerciali di grandi aziende. La eco della realizzazione del Casinò con discoteca di Atari, dello storico locale Amnesia di Ibiza e delle aste tenute da Sotheby’s per la vendita dei quadri di Bansky ha raggiunto non solo gli addetti ai lavori e i crypto addicted, ma anche chi osserva da lontano il mondo delle tecnologie digitali.


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