Quale futuro ? Torniamo al Passato !

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A proposito di scuola: “Non posso fare a meno di vedere nel sistema scolastico,per come opera sotto i nostri occhi,un’autentica macchina infernale che,se non è programmata per raggiungere questo fine,conduce tuttavia a questo risultato oggettivo:rigettare i figli delle classi popolari,perpetuare e legittimare la dominazione di classe, l’accesso differenziato alle professioni e alle posizioni sociali. Vi è una guerra in atto contro di dominati e la scuola è senza dubbio uno dei suoi campi di battaglia”. Così scrive Didier Eribon nel suo bel libro-confessione “Ritorno a Reims” da cui è stato realizzato lo spettacolo dal titolo omonimo per la regia di T. Ostermeier. L’uno, filosofo e sociologo francese, “collega” di M.Foucault (di cui una famosa biografia),l’altro,prestigioso regista teatrale,classe 1968, celebre per i suoi allestimenti brechtiani,scespiriani (epico il “Re
Lear”) e beckettiani. In “Ritorno a Reims” Eribon si pone due domande: come è potuto succedere che in Europa si sia progressivamente affermata la destra o il neonazismo, che la sinistra -il comunismo- abbia emarginato o dimenticato la classe operaia e molti elettori della stessa siano confluiti o approdati nella destra più becera. Lo spettacolo è strutturato secondo la logica del teatro nel teatro: un’attrice al leggio in sala registrazione, cabina di regia con due tecnici(attori), uno schermo su cui scorrono le sequenze-riprese con l’autore che ritorna,dopo anni, a Reims per ritrovare-rivedere la sua casa,la madre,il liceo etc.: il lavoro consiste nel registrare il sonoro e le citazioni dal romanzo. L’accordo tra l’autore e il regista è stato di prevedere l’adeguamento dello spettacolo alle diverse situazioni politiche internazionali. Nato e prodotto in Germania, con un’attrice il cui vissuto era pressoché parallelo a quello di Eribon che ha vissuto il ’68 in maniera esaltante e ideologicamente “sfegatata”, nell’edizione italiana,a mio avviso, è stato banalizzato e anche involgarito -le citazioni di Berlusconi e Salvini scontate,da fiera televisiva-! La Sonia Bergamasco è parsa una “scolaretta” diligente,specie nella monotona lettura (buona mezz’ora) del testo-libro, ,vogliamo dire brechtianamente straniata? Mah! La presenza dell’attore-cantante afro-italiano (più volte sottolineato nel corso dello spettacolo) è sembrata anch’essa ridotta agli “spiccioli”.Apprezzabile il riscatto finale in cui i due attori (attrice e tecnico) si interrogano sul proprio ruolo e quale mezzo o possibilità hanno per potere incidere o intervenire in merito al non facile problema. Insomma sul che fare?, sulla risposta da dare alle domande-perplessità di Eribon: purtroppo,come lui, ai posteri l’ardua sentenza. Euribon direbbe “proletari di tutto il mondo….etc.”, ma sa bene che quei proletari non esistono più, che la sinistra li ha sepolti con gli stessi operai neppure, pure tanti comunisti di allora (i suoi genitori) si sono convertiti,dunque? Leggete il libro (Giunti edit.2017), è molto istruttivo, anche sulla omofobia (Euribon è gay) e sul razzismo. Utilissimo per i ragazzi,le scuole: il Piccolo teatro di Milano, l’altro giorno, ha organizzato un incontro con Landini,forze sindacali e politiche,scuole. Signori, la cultura,anche a scuola, così s’ha da fare! (gmaul)


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