Il 6 luglio si festeggia Santa Maria Goretti, patrona della città di Latina. Una volta non era festa e l’ex dirigente del comune di Latina, avvocato Francesco Di Leginio, nel 1984 (era sindaco il compianto Antonio Corona ) insieme al collega, Natale Michelangelo, si accorse che Latina e Venezia, erano gli unici comuni italiani a non festeggiare la patrona della città, perchè San Marco era già un giorno festivo (25 aprile festa della liberazione). Di Leginio e Michelangelo fecero ricorso al TAR, difesi dall’avvocato Ettore Falso, (Presidente il giudice Michelotti ) Quando uscì la sentenza il giudice sottolineò che il problema non poteva essere risolto giurisdizionalmente, ma occorrevano delle norme statutarie. Ma proprio in quel periodo era in corso la riforma degli enti locali e si riuscì ad inserire una norma statutaria, secondo la quale Latina poteva festeggiare la compatrona, Santa Maria Goretti, recuperando così la festività sempre negata. Fu una bella intuizione, fu un intervento intelligente e tempestivo, sfruttando la riforma degli enti locali che consentì l’inserimento nello statuto di questa festività.
Oggi, dunque, a Latina si festeggia la Santa Patrona, Maria Goretti, quella bambina di famiglia povera, giunta, nel 1900, dalle Marche e che fu uccisa nella casa delle Ferriere, dopo un tentativo di stupro. Una storia della palude pontina, all’inizio del 900′, quando la malaria uccideva migliaia di persone, prima della bonifica integrale,voluta dal regime fascista. Una pagina importante per la città di Latina, che ricorda la sua patrona, ogni 6 luglio, con il pellegrinaggio nella casa del martirio di borgo le Ferriere. 
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