Riapre il caffè Viennese. Un ristorante là dove c’era la sede di LBC ma la crisi resta

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LATINA- Novità in corso della Repubblica, a Latina. IL Caffè Viennese, gestito fino a luglio da Alessandro, ora è in ristrutturazione ed entro un mese riaprirà.La gestione va nelle mani di chi già opera nel punto “Amor di Patata”,
pochi metri prima del Caffè Viennese.Dunque qualcosa si muove in Corso della Repubblica, dove sono iniziati i lavori, là dove fino a pochi mesi fa c’era la sede di LBC, ora ospitata nel museo Giannini.
Qui aprirà un ristorante. Era già successo pochi anni fa,con poca fortuna. Ora speriamo che i piatti siano gustosi. Dal verbo politico di Latina Bene Comune, dunque,ai piatti tipici.I cambiamenti sono repentini, ma così va il commercio che registra sempre tante difficoltà. La crisi dei piccoli negozi è un cancro che congiunge il Paese da nord a sud, senza fare sconti a nessuno. Le difficoltà del commercio tradizionale sono generalizzate, sono strutturali. I piccoli soffrono, chiudono, spariscono, a Milano come a Caltanissetta. E quasi sempre per gli stessi motivi. Ma perché accade? Perché la crisi dei negozi storici è un trend inarrestabile? E ci sono ricette economiche e politiche per favorirne il rilancio?

Edicole, librerie indipendenti, salumerie, piccoli alimentari, macellerie, calzolai, erboristerie, pescherie, pelletterie. L’emorragia di attività di vicinato non si è fermata: complessivamente, nel 2017 hanno chiuso senza essere sostituite circa 10mila imprese del commercio al dettaglio in sede fissa, al ritmo di un negozio sparito ogni ora. Lo dice Confesercenti. Ancora più impietosa è l’analisi di Confcommercio: negli ultimi dieci anni i negozi sono calati di quasi 63mila unità (-10,9%) a fronte di un aumento di quasi 40mila unità (+13,1%) di alberghi, bar e ristoranti e di una crescita del 77,6% del commercio online o porta a porta. Nei centri storici di 120 città medio-grandi – ad esclusione di Roma, Napoli e Milano che non sono state inserite nell’analisi – la riduzione dei negozi è stata dell’11,9%. E sono spariti soprattutto negozi tradizionali, come quelli alimentari e dell’abbigliamento.

La crisi dei piccoli negozi

Perché i piccoli negozi chiudono?

“I piccoli negozi continuano a chiudere per un insieme di concause – racconta Mauro Bussoni, segretario generale di Confesercenti -. La prima è legata al deciso calo del potere d’acquisto e dei consumi. La crisi, insomma, non è affatto finita. C’è poi una precisa responsabilità politica: aver liberalizzato gli orari di apertura anche domenicale in maniera indiscriminata ha senza dubbio favorito la grande distribuzione. Il commercio online ha dato il colpo di grazia, facendo soffrire le imprese più piccole”. Il mutamento si riflette, inevitabilmente, anche sul tessuto urbano. Se le botteghe artigiane spariscono e i centri storici si svuotano, impoverendosi, sono le periferie ad ospitare le moderne e imponenti cattedrali del commercio.


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Per oltre 30 anni la voce di Radio Rai e Rai Tre in provincia di Latina, ho seguito i maggiori eventi che hanno interessato il nostro territorio. Oggi una nuova esperienza con News-24.it di cui ho assunto la direzione, aiutando con la mia esperienza e la mia passione un gruppo di giovani talenti della comunicazione on line a crescere e ad affermarsi.