Rocco Scotellaro

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La società attuale ha rimosso la storia, il passato e per questo non ha futuro. La sinistra ha accettato questa idea, questo principio  perciò non vedo come farà a rinascere.                                     Ilvo Diamanti

Questa citazione del sociologo e politologo, Ilvo Diamanti, ha offerto lo spunto per ricordare un personaggio di alta statura morale e politica come Rocco Scotellaro e per ricostruire un sintetico profilo della sua figura di letterato e intellettuale socialista e soprattutto da far conoscere perché, come ha scritto il pedagogista, Luciano Corradini,  «abbiamo bisogno di fornire ai giovani bussole e carte nautiche perché possano orientarsi e navigare nel mare tempestoso della società globale».

Il giovane poeta e scrittore, Rocco Scotellaro, nato a Tricarico (Matera), nel 1923 e morto prematuramente a Portici nel 1953, dovrebbe essere conosciuto, studiato dalle nuove generazioni non soltanto come cantore, attraverso la poesia e la scrittura, di miti ancestrali della cultura contadina ma anche per il valoroso impegno  politico e la serietà della sua attività di intellettuale sensibile ai problemi della sua gente.

Di umili origini, dopo gli studi universitari nella Facoltà di Giurisprudenza prima a Roma, poi a Napoli e infine a Bari, nel 1943 si iscrisse al Partito Socialista e nel 1946 fu eletto sindaco del suo paese, Tricarico, e si impegnò in numerose battaglie politiche.  Infatti partecipò con i braccianti all’occupazione delle terre e fu incarcerato dopo una falsa accusa di corruzione. In seguito a questi drammatici avvenimenti si stabilì a Portici per lavorare presso l’Istituto agrario.

La sua breve e intensissima vita è stata caratterizzata dalla sofferta e appassionante esperienza di militante socialista, impegnato a riscattare anche con l’azione politica la secolare degradazione sociale e culturale del sottoproletariato rurale del Mezzogiorno.

Le sue opere neorealiste, tutte postume, hanno rappresentato nell’immediato dopoguerra il simbolo letterario del rinnovamento politico, morale, culturale del sud d’Italia, della popolazione del meridione alla quale ha tentato di dare voce perché non ne aveva mai avuto la possibilità.

È fatto giorno ((1954) è il volume, con la prestigiosa prefazione dell’amico Carlo Levi, in cui è raccolta la sua esperienza poetica che ebbe il Premio Viareggio per la poesia. Questa opera in versi è considerata, per lo spirito di rivolta e senso della solitudine, una delle più interessanti sillogi della stagione neorealista.

Un’altra opera è il saggio-inchiesta sociologica Contadini del sud (1954), frutto delle ricerche svolte presso l’Osservatorio di economia agraria di Portici, che ebbe il merito di riproporre con forza la questione meridionale attraverso le parole degli umili protagonisti (pastori e braccianti), le cui vite raccontate all’autore diventarono ingenue e delicate storie, molto toccanti.

L’uva puttanella (1995) romanzo autobiografico, rimasto incompiuto, si incentra su tre nuclei principali: l’adolescenza e la vita familiare, l’attività di sindaco e il confronto con il mondo contadino e l’esperienza del carcere. In questa frammentaria opera narrativa è possibile scoprire la parte intima dell’azione politica del Sindaco di Tricarico

Dopo un periodo di silenzio sulla figura di Rocco Scotellaro l’attenzione dei critici letterari si è di nuovo rivolta all’opera dello scrittore lucano grazie al ritrovamento di alcune opere come Uno si distrae al bivio (1974), racconti scoperti da Carlo Levi, e Margherite e rosolacci (1978) volume in cui sono raccolti inediti poetici e narrativi.  Anche in queste opere, che si contraddistinguono per il senso di speranza e disperazione del riscatto umano e sociale della sua gente, Rocco Scotellaro ha celebrato il mondo agreste della natia Basilicata.

Ha scritto recentemente il poeta e critico letterario, Maurizio Cucchi: «Rocco Scotellaro è giustamente diventato un autore di culto, un classico molto particolare del Novecento, dalla fisionomia inconfondibile». Un esempio di intellettuale coraggioso, capace di cogliere la complessità del mondo e di far luce sul futuro, impegnato nell’azione politica e culturale per cambiare la società, ispirandosi ai valori della libertà e della giustizia fra gli uomini.


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