Monta la polemica politica a Sabaudia, all’indomani dell’approvazione della preadozione in Consiglio Comunale del Piano di Utilizzo degli Arenili (PUA).

Dopo la botta dei democratici Giancarlo massimi e Luca Mignacca e la risposta del sindaco Alberto Mosca, ecco l’intervento del consigliere di minoranza Maurizio Lucci, già primo cittadino di Sabaudia.

“Lo strumento del PUA è tutt’ora vigente essendo stato approvato definitivamente, per la prima volta, nel 2002, con i pareri favorevoli dell’Ente Parco e Regione Lazio che ricordo sono fondamentali e anche attraverso la condivisione con le categorie produttive le cui osservazioni erano state recepite preliminarmente. Il Comune di Sabaudia mediando con gli enti coinvolti cercò di salvaguardare e tutelare gli interessi legittimi collettivi comprensivi della necessità di proteggere la preziosa peculiarità ambientale.

Nel 2015 come Sindaco proposi inoltre un’ integrazione al PUA rilevando la necessità di rispondere ad sopraggiunte esigenze nella gestione delle attività balneari migliorandone l’offerta ricettiva. Un’ attività amministrativa portata avanti attraverso la mediazione per la presenza del Parco e delle sue finalità ambientali prevedendo l’adeguamento della Regione Lazio per le nuove disposizioni in materia deliberate nel 2016. Questa premessa per sottolineare che la struttura del nuovo PUA preadottato da quest’ Amministrazione con delibera consiliare trova ispirazione e base concreta nel lavoro fatto precedentemente dalla mia Amministrazione e poi, in seguito, dall’Amministrazione Gervasi. Rilevo però l’anomalia in pieno contrasto con le disposizioni del Piano del Parco adottato nel 2017 già approvato da tutti gli enti coinvolti quali Ministero dell’Ambiente e Risorse Agricole, giunta regionale +VAS che sta per essere ratificato con delibera del Consiglio regionale in quanto questo aggiornamento del PUA sabaudiano fa lievitare il numero dei chioschi e degli stabilimenti.

Come Sindaco ritenni piuttosto necessario per la definizione dell’adeguamento del nuovo P.U.A. lo studio della nuova linea demaniale S.I.D per marcare i nuovi confini tra demanio e proprietà privata modificati per i cambiamenti morfologici, tanto è che l’Agenzia del Demanio lo sta facendo autonomamente rilevando incongruenze che impatteranno inevitabilmente con la definizione del piano di utilizzo. La mia volontà politica e amministrativa rispondeva alla necessità di offrire alla città, agli operatori e all’utenza un piano di utilizzazione dell’arenile quanto più chiaro e immediatamente esecutivo. Prendo atto invece che l’Amministrazione Mosca sta compiendo scelte che rispondono più alla propaganda che all’efficienza amministrativa.

Questo PUA è un salto nel buio che presenta incongruenze formali e sostanziali come se la finalità non fosse farlo approvare ma alimentare aspettative irreale per scopi elettorali ed in spregio alla tutela paesaggistica dell’area”.


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