NAPOLI- I dati giudiziari della Procura e del tribunale di Latina sarebbero finiti in Oregon (Stati Uniti), su alcuni server di Amazon, facilmente accessibili.Ma non solo quelli della provincia pontina, ma anche diverse intercettazioni delle procure di Caserta, Catanzaro, Bari e della Sicilia.

È l’ipotesi investigativa dell’inchiesta Exodus, che è partita da Napoli, dove è stato trovato un primo caso e riguarda il software spia in dotazione a numerose Procure italiane. Utilizzato però, a quanto sembra, in maniera illecita.

Il gip di Napoli Rosa de Ruggiero, nel decreto di sequestro di due società, ha spiegato che Exodus avrebbe trasferito senza protezione una serie di dati sensibili di carattere giudiziario riguardanti intercettazioni telefoniche su dei server ospitati appunto all’estero.

Il software Exodus sarebbe utilizzato anche da una azienda pontina, che non è sotto indagine, che ha il vincolo di usarlo soltanto per le intercettazioni disposte dall’autorità giudiziaria.

Il pool cybercrime di Napoli indaga su quattro persone. Intanto il giudice per le indagini preliminari ha sequestrato due società.


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