La scelta di un nome può essere dettata o suggerita dal caso,da una suggestione, da legami affettivi, evocazioni di celebri nomi,allusioni onomastiche etc. Per l’Oscar, fu un puro caso (si disse uno zio di Bette Davis!). Non sappiamo se per il Manzoni l’Innominato fu una casualità o una scelta autoriale. Per il Liceo Artistico di Latina,invece, ci chiediamo se l’essere stato innominato per cinquant’anni debba considerarsi una casualità o un’imperdonabile inadempienza,chissà mai, una scelta?! Fatto si è che un nome, casuale o no, è per sempre (vedi Oscar e l’Innominato). Oggi il liceo Artistico è in fermento per la scelta (era ora) della intitolazione della scuola,un fermento che rasenta un odore sgradevole. Ieri,presso il Conservatorio cittadino, si è tenuto un incontro-assemblea pubblico al quale sono stato invitato e ho partecipato convinto di trovarmi tra i docenti del liceo. Invitato ad intervenire,ho manifestato il mio imbarazzo nel constatarne l’assenza pressoché totale (tranne uno o due) benché compiaciuto di vedere diversi docenti del passato,allievi innamorati di un professore di allora,Claudio Cintoli, indimenticabile,uno di quei docenti che lasciano un segno indelebile. La questione in atto è proprio la scelta del suo nome, una questione che ha determinato quella che a me,come ho detto apertamente, è sembrata una “secessione” (ieri pomeriggio) a dir poco stravagante se non ingiustificata. Un professore presente (al tavolo) ha spiegato i motivi chiarendo che ci sono diverse proposte e le immaginabili divergenze. Alla domanda del conduttore-animatore Vittorio Buongiorno (Il Messaggero) che cosa pensassi circa la intitolazione del liceo a Cintoli, ho premesso che da ex preside o dirigente mi sentivo in dovere di riaffermare che il problema è di stretta pertinenza del Collegio docenti e Consiglio d’Istituto; che l’assemblea o l’incontro in oggetto (andato deserto) era da considerasi un atto informale o interlocutorio, un utile scambio di idee e indicazioni da proporre o rappresentare nella sede idonea dove non guasterebbe invitare l’Assessore alla cultura Di Francia. Peraltro,presente ieri pomeriggio, ha sottolineato che la scuola è parte integrante della città,quindi, l’intitolazione di essa di pubblico interesse. Non entrando nel merito dei vari nomi in ballottaggio se non per uno -“Michelangelo”,scontato, obsoleto e abusato(per l’intitolazione)- mi sono espresso a favore di Claudio Cintoli, artista di fama internazionale, soprattutto per due aspetti fondamentali della sua persona e professione, quello di uomo di scuola assolutamente innovativo e sperimentatore della didattica (ha insegnato per sei-sette anni al liceo Artistico,anni ’60-’70),quello propriamente artistico (avanguardia-transavanguardia). Cintoli ha concepito la didattica “cineticamente” (è autore di alcuni cortometraggi folgoranti), come azione; per lui la scuola è azione e pensiero, per meglio dire è creazione. Il suo è stato un metodo attivo e dinamico,che ha inciso fortemente sui suoi allievi di allora. Un “animale” scolastico,dunque, se è vero come è vero che il termine “animale” implica quello di “anima”, Cintoli è stato,in quegli anni, l’anima di quella scuola.
(gmaul)


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