LATINA – Pagine e pagine di articoli, una conferenza stampa, un accesso agli atti e una commissione trasparenza su richiesta della minoranza per cercare di far luce sul perché su questioni apparentemente uguali, come quelle che riguardano l’urbanistica e l’annullamento dei Ppe, una ordinanza di demolizione venga emessa con circa tre anni di ritardo rispetto alle altre. Parte così il duro attacco al sindaco Coletta e alla sua maggioranza da parte del capogruppo della Lega in Consiglio Comunale, Massimiliano Carnevale.

«Le questioni legate all’urbanistica e all’inerzia a volte interessata mostrata da questa maggioranza per quel che riguarda la pianificazione del territorio – prosegue Carnevale -, oltre a gettare in crisi un settore fondamentale per l’economia, a creare problemi a centinaia di famiglie che hanno acquistato alloggi che credevano essere regolari e oggi si ritrovano senza certezze, pongono ombre sempre più grandi sull’operato del sindaco Coletta e della sua Giunta.

Chiara è stata la posizione del dirigente dell’ avvocatura: l’annullamento dei piani nel 2016 ha valore ex tunc quindi ha travolto tutti gli atti successivi. L’ordinanza di demolizione su via Roccagorga era quindi fin sa subito un atto dovuto e  invece al contrario che per altri casi, come su via Ombrone, viene firmata dall’attuale dirigente all’urbanistica solo qualche giorno fa, ben oltre tre anni dall’atto con il quale il commissario Barbato ha annullato i piani. In mezzo a tutto questo ancora tanti punti da dipanare, prime fra tutti le dichiarazioni dell’assessore che in diversi casi risultano in contrasto con la posizione degli altri dirigenti, avvocatura, e con le sue stesse dichiarazioni di qualche giorno prima. 

Che si tratti di un tema che scendendo nel tecnico diventa ostico per molti di noi e che rimangono diversi dubbi e tante riserve è un fatto acclarato, tanto da domandarci ad esempio se un atto possa essere annullato da un organo diverso da quello che lo ha emesso o per quale motivo si parli di una sola ordinanza di demolizione quando forse ce ne dovrebbero essere due: una relativa alle difformità rispetto al progetto e l’altra a seguito dell’annullamento dei piani. Su tutto ciò però non vogliamo entrare nel merito anche perché credo che spetterà agli organismi istituzionali preposti valutare la correttezza o meno di tale operato e rispondere alla domanda sul perché se un atto era dovuto non è stato firmato.

La vera questione, che però secondo noi è il nodo di tutta la vicenda, è la innegabile responsabilità politica di questo sindaco e di questa maggioranza che con il loro operato, o meglio la loro inerzia, hanno fatto sì che un settore come quello edilizio sia rimasto paralizzato per quattro anni. Anni in cui abbiamo assistito a professionisti e operatori del settore obbligati a scappare in altri territori per lavorare con una crisi diffusa per tutto l’indotto. A tutto questo poi si aggiunge il dramma di centinaia di famiglie che con grossa fatica hanno acquistato o prenotato in buona fede una abitazione che risultava regolare fino al giorno prima e che si sono invece viste private per oltre tre anni della possibilità di disporre di quegli alloggi, così come molti costruttori che hanno visto compromesso il loro buon nome per colpe altrui. 

Allora non possiamo che chiederci perché tutto questo? Perché Coletta e Lbc, invece di sprecare fiumi e fiumi di parole su quelli che c’erano prima, su quello che hanno trovato, sul problema enorme dei toponimi delle nostre vie e dei nostri parchi o magari su quanto loro sono più bravi più intelligenti e più onesti; non si siano dati da fare per ripianificare il territorio e riadottare quei piani seguendo le prescrizioni chiare e semplici date dalla regione Lazio? 

Sarebbe bastato agire, assumendosi le responsabilità che il governo del territorio comporta, invece abbiamo assistito al nascondersi di sindaco, assessori e maggioranza dietro ad una delibera di indirizzo che come noi della lega abbiamo sostenuto in consiglio non diceva nulla e non risolveva nulla ma forse complicava ancora di più le cose. 

Oggi a tre anni e mezzo dall’elezioni di Coletta ci troviamo una città bloccata sul tema dello sviluppo urbanistico, famiglie disperate perché la politica non ha saputo decidere e un sindaco che continua a nascondersi dietro il tema della legalità quando invece il tema è la politica e la capacità di decidere senza nascondere la polvere sotto il tappeto o aspettare che altri gli tolgano le castagne dal fuoco».


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