Il soffio del vento: Bene comune

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Il bene comune è la grande catena che lega insieme gli uomini nella società.  Tito Livio

Il bene, in generale, è un termine che ha significati diversi e, a seconda dei contesti religioso e teologico, etico e sociale, giuridico ed economico, filosofico e politico, assume molteplici e varie sfumature. Quando a questa parola si aggiunge l’aggettivo “comune” e/o pubblico allora assume il senso di interesse e di benessere della collettività di una determinata società.

 «Si potrebbe pensare più a far bene che a star bene: e così si finirebbe anche a star meglio». Questa lapidaria frase di Alessandro Manzoni funge da apripista per una riflessione articolata e approfondita sul bene comune che si raggiunge quando l’interesse di ogni singolo individuo si realizza assieme a quello degli altri.

Il bene comune, come afferma il filosofo italiano, Luigi Alici, «è la vita buona, condivisa, che genera il “noi”, trasformando un insieme di individui in una comunità di cittadini». San Tommaso d’Aquino ha scritto: «Quando si tratta di una società di uomini liberi, se coloro che la governano la ordinano al bene comune di tutti avremo un Governo retto e giusto, quale si addice a uomini liberi;  al contrario, se il Governo è ordinato non al bene comune della società, ma agli interessi privati di coloro che la comandano, si attuerà un regime ingiusto e corrotto».

Il bene comune è strettamente collegato non solo allo stato di salute psico-fisica soddisfacente di ogni persona, ma alla qualità della vita complessiva di una popolazione, di un’intera comunità di cittadini, ai quali vengono garantiti il rispetto, la salvaguardia e la promozione dei diritti  attraverso l’utilizzazione di servizi per il soddisfacimento dei bisogni vitali individuali e familiari, di gruppo e collettivi.

Il bene comune, suggerito dal Compendio della dottrina sociale della Chiesa, può essere inteso come la dimensione sociale e comunitaria del bene morale. Nel quadro di un ordinamento democratico il bene comune, come valore utile e necessario, viene ricercato e promosso mediante i mezzi del consenso e della convergenza politica e disciplinato dalla perenne lotta tra opposte tendenze a vantaggio del bene pubblico e collettivo.

In questa ottica oggi i principali e sostanziali beni comuni, forse più di ieri, sono costituiti dall’aria e dall’acqua, dalla salute e dal lavoro, dal clima e dalla fertilità del suolo, dalla biodiversità e dalle sementi e anche dalla conoscenza messa a disposizione della comunità. Questi beni preziosi, che dovrebbero essere tutelati da ogni cittadino e soprattutto dallo Stato, costituiscono la ricchezza comunitaria e dovrebbero rappresentare i desideri di tutti gli uomini e donne di ogni età, di ogni continente e, come afferma il poeta Giuseppe Ungaretti, «l’aspirazione di ogni uomo vero», libero e responsabile.

Il bene comune è, quindi, strettamente interconnesso agli interessi individuali e collettivi, al benessere generale e alla felicità materiale e spirituale di ogni individuo e dell’intera comunità; e pertanto è necessario ricordare il monito del filosofo e scrittore ginevrino, Jean Jacques Rousseau: «Se si dimentica che i frutti sono di tutti e la terra non è di nessuno, siete perduti».

I beni comuni materiali e ambientali, culturali e spirituali sono molto preziosi e devono essere conquistati e ben ripartiti, custoditi e protetti in ogni momento per il benessere e la felicità di se stessi e degli altri e per la salvaguardia dell’intera umanità presente e futura.


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