Anagni : Un branco contro un bambino. Una vera e propria aggressione. Indignazione nella città dei Papi

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«Una vera e propria aggressione ai danni di mio figlio, in cinque o sei contro di lui e tutti di maggiore età, dopo aver immobilizzato i suoi amici: un branco contro un bambino!». Le parole della mamma del dodicenne vittima del pestaggio di sabato sera nella centralissima piazza Cavour fanno rapidamente il giro del web. E fanno riflettere su una situazione sfuggita di mano a tutti. La dinamica dello squallido episodio di brutalità che ha riportato la città dei papi al centro dell’attenzione nazionale è al vaglio dei carabinieri di Anagni, ma l’episodio svela un retroterra che non può essere più taciuto né sottovalutato.

La notizia della brutale aggressione ad opera di un gruppo di adolescenti, che non ha esitato a prendersela con un ragazzino colpevole soltanto di essere passato in piazza, ha scosso le coscienze e portato alla luce innumerevoli episodi che, pur segnalati, sembra non abbiano sortito alcun effetto. Furti di biciclette, di telefonini, aggressioni con lancio di bottigliette e barattoli, minacce e prese in giro, molestie anche pesanti: un campionario di nefandezze che mai si sarebbe ipotizzato nella civilissima e decantata città di papa Bonifacio.

Grazie alla vittima sacrificale di turno, il povero ragazzino malmenato e finito in ospedale con la frattura del setto nasale e altre ferite al volto, si sta cercando di togliere il coperchio al vaso di Pandora, di mettere allo scoperto una situazione generale che mortifica la città ed incute terrore alle famiglie; ammonendo, nel contempo, chi evidentemente fino ad oggi ha taciuto se non nascosto la cruda e dura realtà.

Sui social i commenti si rincorrono: «Basta con falsi pietismi e comprensioni. È ora di intervenire come si deve, mettendo giovani e genitori di fronte alle proprie responsabilità. Occorrono pene e punizioni esemplari per tutti, a cominciare dai giovanissimi. La pianta può essere corretta da virgulto, poi non c’è più nulla da fare». E ancora: «Non è la prima volta che accadono fatti del genere ad Anagni, i nostri ragazzi debbono poter girare tranquilli. Le autorità devono mettere fine a questo andazzo». Partiamo da un dato certo: il ragazzo è stato soccorso da due turisti; nessuno, nella piazza più frequentata della città, aveva mosso un dito per aiutarlo. Se è stato per paura, la situazione è peggiore di quanto si potesse immaginare.

( Fonte Ciociaria Oggi )


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