“Gli uomini d’oro”, un film che, con un linguaggio cinermatografico singolare grazie alla direzione di un nuovo talento del cinema italiano, descrive i prodromi dell’attualità banditesca del Paese

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Titolo: Gli uomini d’oro

Regia: Vincenzo Alfieri

Soggetto: Vincenzo Alfieri, Alessandro Aronadio, Renato Sannio

Sceneggiatura:Vincenzo Alfieri, Alessandro Aronadio, Renato Sannio, Giuseppe G. Stasi

Musiche: Francesco Cerasi

Paese Produzione: Italia, 2019

Cast: Fabio De Luigi, Edoardo Leo, Giampaolo Morelli, Giuseppe Ragone, Gianmarco Tognazzi, Mariela Gariga, Matilde Gioli, Susy Laude, Giorgia Cardaci, Federica Remotti, […]

Gli uomini d’oro, film noir diretto dal trentatreenne Vincenzo Alfieri alla sua terza regia, sin dalle prime immagini mostra un’originalità nella sceneggiatura e nel montaggio che non è tipica del cinema italiano. Esso è diviso in tre parti e ogni parte descrive il soggetto filmico visto da ciascuno dei tre protagonisti del film: Luigi, il play boy (Giampaolo Morelli), Alvise, il cacciatore (Fabio De Luigi), il lupo (Edoardo Leo). Soltanto alla fine si ha la combinazione completa delle tre parti da cui trovano risposta molti interrogativi che lo spettatore si pone durante la visione.

Già basta la recitazione di Fabio De Luigi, che indossa le vesti di un personaggio singolare, qual è Alvise, continuamente accigliato, serio, misterioso, taciturno, ben diverso da quelli comici che ha interpretato precedentemente, a farlo apprezzare molto e a far gradire questo film che è comunque ben giudicato.

Il soggetto del film è tratto da un fatto di cronaca, che fece molto clamore, nel 1996 a Torino, quando venne scoperto che, nei sacchi provenienti dalle varie sedi delle poste di Torino, erano contenute, al posto delle valute in lire soltanto delle pagine di fumetti tagliate a misura. I giornali sfornarono moltissimi articoli chiamando “uomini d’oro” i fautori di questo crimine particolare.

Tutto nasce dal momento in cui Luigi, autista del furgone portavalori, viene a conoscenza che, a causa della legge Dini del 1992, per tre mesi mancanti non potrà andare più in pensione e dovrà dire addio al suo trasferimento da play boy in Costa Rica per godersi la vita. La cosa lo cruccia continuamente soprattutto perché non potrà dare sfogo alle sue brame, mascoline o quasi, ed essere indipendente e libero: L’unico modo di viaggiare è rimanere dove hai voglia di fermarti e partire quando senti che devi andare. Per questo, in seguito alla sua persistente fisima che toglie la calma a tutti coloro che gli stanno attorno e alle continue insistenze, Luigi riesce a coinvolgere il suo compagno Alvise che, per sostenere la famiglia, fa anche dei lavori extra e il suo amico Luciano (Giuseppe Ragone), che è già in pensione, a organizzare un colpo miliardario ai danni delle Poste.

Il film, oltre ad essere interessante per la sua originalità, è coinvolgente e piacevole, e mette indirettamente a confronto le azioni inconcludenti di tre dilettanti allo sbaraglio con la donna che risolve o peggiora le cose. Da una parte, infatti, la donna assume il ruolo di paladina dell’uomo, come Gina (Mariela Gariga) che difende Lupo dalla grinfie moleste di Boutique (Gianmarco Tognazzi), e dall’altra parte, a causa della sua esagerata emotività e i suoi sospetti infondati, Bruna (Susy Laude), la moglie di Alvise, per effetto farfalla, secondo cui da piccole variazioni nelle condizioni iniziali si hanno grandi variazioni a lungo termine, crea una situazione così intrigata in cui verranno compromesse molte persone e da cui nessuno avrà scampo.

Filmografia

Niente può fermarci (2013), I peggiori (2017).

Francesco Giuliano

 


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Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).