Partiamo dallo stato dei fatti di questa drammatica vicenda rappresentata dalla pandemia del Corona virus. La scelta fatta a livello europeo è un fondo stanziato il MES destinato unicamente a far fronte a tutto ciò che si riferisce alla pandemia e ai suoi effetti al presente ed al futuro. L’erogazione è condizionata giustamente ad un preciso progetto che una volta approvato va in ogni sua fase rispettato pena la sospensione dell’erogazione dei fondi. Condizione sacrosanta anche questa perché sollecita tempi precisi negli adempimenti per fronteggiare nuove prevedibili sfide in corso d’opera. Altro incentivo per usufruire del fondo l’immediata disponibilità delle risorse mentre quelle del programma più complessivo saranno disponibili solo a partire dal nuovo anno. Sapendo che è prevista una seconda ondata, passato il caldo, in autunno, affrettarsi è un dovere morale prima che politico tanto più che s’è aggiunto il contagio di ritorno dai Paesi stranieri. Focalizzando l’applicazione del progetto nel nostro territorio risulta evidente che noi potremo usufruire dell’auspicata rete territoriale da predisporre perché si evitino concentrazioni pericolose come quelle accadute a nord e segnatamente in Lombardia. Se noi aderissimo al Mes, per quanto riguarda il Lazio meridionale la novità sensazionale sarebbe che ad esempio il consenso espresso per il nuovo ospedale di Latina non rischierebbe i ritardi subiti dalla Roma-Latina e congiuntamente dalla bretella Cisterna-Valmontone, a proposito della quale mi preme ricordare che nel lontano 1973-4 su mia proposta la giunta regionale chiese all’Anas di mettere allo studio il tracciato Cisterna-Valmontone per andare direttamente sulla A2 e non essere costretti a passare attraverso il nodo scorsoio del raccordo anulare. Un codicillo infine di non poco conto che non vada a finire in mani private l’area del Goretti e che sia destinata ad iniziative di ricerca congiunta sanità-università.
Rodolfo Carelli (Già Parlamentare )
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