“Il bambino nascosto”, un film profondo che descrive con perizia e sagacia i connotati umani universali

359

Titolo: Il bambino nascosto

Regia: Roberto Andò

Soggetto: Roberto Andò (dall’omonimo romanzo)

Sceneggiatura: Roberto Andò, Franco Marcoaldi

Produzione Paese: Italia, Francia, 2021

Cast: Silvio Orlando, Giuseppe Pirozzi, Lino Musella, Imma Villa, Salvatore Striano, Tonino Taiuti, Roberto Herlitska, Gianfelice Imparato, Francesco Di Leva, Enzo Casertano, Giuseppe Brunetti, […]

Inizia con primi versi della poesia “Itaca” di Costantino Kavafis il film Il bambino nascosto diretto dal palermitano Roberto Andò: Quando ti metterai in viaggio per Itaca,/devi augurarti che la strada sia lunga,/fertile in avventure e in esperienze. … . Versi prima interpretati e poi “interiorizzati” da Silvio Orlando, protagonista del film nelle vesti di Gabriele Santoro, maestro di pianoforte presso il Conservatorio, versi che rappresentano il prologo, come lo fu per il mitico Ulisse, di un viaggio di lunga durata e ricco di peripezie e di situazioni avventurose. Il maestro, che vive da solo in un appartamento di un palazzo di un quartiere degradato di Napoli, una mattina mentre ha la faccia insaponata per radersi la barba, sente suonare al citofono, e va premuroso a rispondere. C’è la consegna di un pacco. Lascia la porta di ingresso aperta in attesa che il postino salga e, in tutta fretta, ritorna in bagno a lavarsi la faccia. Nel frattempo un bambino tutto incappucciato entra nell’appartamento e vi si nasconde. Soltanto a sera, quando rientra a casa, il maestro si accorge della presenza dell’intruso che riconosce in Ciro (Giuseppe Pirozzi), il bambino che abita con i genitori al piano di sopra dello stesso  palazzo: Come hai fatto a entrare? Tu sei Ciro, il bambino del piano di sopra! Ciro è spaventato, non parla, non risponde, e manifesta anche aggressività e non curanza. Il maestro, tuttavia, sapendo che il bambino è figlio di un camorrista intuisce che lo deve nascondere per evitare di farlo incorrere a seri rischi conseguenti ad una vicenda di cui in seguito scopre i connotati. A tal punto, il maestro, persona colta e raffinata ma anche misteriosa e taciturna, si trova a vivere una lotta interiore tra la ragione e il sentimento. Razionalmente è tentato di denunciare il fatto alla polizia chiedendo prima consiglio al fratello Renato (Gianfelice Imparato), futuro giudice della Corte costituzionale, che lo redarguisce in modo paternalistico e aggressivo: Tu già da molti anni hai fatto delle scelte incomprensibili e ne stai pagando le conseguenze. Ti sei condannato al fallimento. … Perché te lo sei tenuto in casa? Sentimentalmente, invece, avverte in sé qualcosa – forse è la ricerca istintiva dell’amore che non ha mai conosciuto veramente così come gli confessa il padre Massimo(Roberto Herlitzka), un vecchio giudice in pensione: La vita è piena di zone d’ombra. Dovessi scegliere tra la legge e l’amore, sceglierei l’amore. Ciò lo induce definitivamente a nascondere il bambino e ad intraprendere una lotta esteriore violenta sia moralmente che fisicamente con i nemici del bambino. Come sostiene il regista: Toccherà a lui lo svezzamento affettivo di un bambino difficile, un ribelle. Una partita rischiosa in cui, dopo un’iniziale esitazione, si getterà senza remore.

Dal film, diretto in modo eccellente da Roberto Andò e interpretato in maniera coinvolgente da Silvio Orlando, si colgono e apprezzano diversi aspetti profondi e universali che destano interesse e coinvolgono lo spettatore che rimane in costante tensione e reiterata attesa. Tra questi risalta innanzitutto la coscienza, che si ribella alla legge dello Stato (metaforizzata dall’esuberante fratello Renato Santoro) come l’Antigone di Sofocle che si ribella alla legge di Creonte, catalizzata dalla morale (kantiana) che è dentro di noi; si percepisce anche l’inesistenza del libero arbitrio perché, come spiega il filosofo Adriano Fabris, quando agiamo ci troviamo in una rete di ambiguità, quando compiamo davvero qualcosa le conseguenze sono impreviste. Ogni nostro agire è un interagire con una rete di altre relazioni, una rete di altre azioni; si evince pure il gnōthi seautón socratico, il conosci te stesso a cui si propende attraverso il conoscere gli altri, il relazionarsi con gli altri, per scoprire e divenire ciò che si è veramente: «Il mio pensare sarebbe alla fine inutile se non viene e non va nelle realtà nelle quali io sono con gli altri, e le realtà che sono mie immancabilmente sono in e con e alla fine anche da e per loro». “Il bambino nascosto” è stato presentato fuori concorso alla 78^ Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.

Filmografia

Diario senza date (1995), Il manoscritto del principe (2000), Sotto falso nome (2004), Viaggio segreto (2006),  Viva la libertà (2013), Le confessioni (2016), Una storia senza nome (2018), Conversazione su Tiresia (2018).

Francesco Giuliano


News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.



Articolo precedenteItri, anche oggi scuole chiuse. Detriti per strada, si lavora per ripristinare la viabilità
Articolo successivoLo attirano in casa e lo gambizzano per un debito di droga: arrestati due uomini
Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).