LATINA – Il flop del Pd a Terracina e Fondi, per invertire la rotta si deve ripartire dai territori. Sette per cento a Terracina con Cittarelli, tre per cento a Fondi con De Filippis. Il Partito Democratico avanza o mantiene le posizioni in ogni parte d’Italia mentre in provincia di Latina praticamente non esiste in due centri di grande importanza e popolosi. Dopo una poco sentita e fiacca campagna elettorale con rari contenuti sia a Terracina che a Fondi si raccolgono solo briciole, non poteva essere diversamente. Lontani i successi dell’ottimo Vincenzo Recchia a Terracina e di Arcangelo Rotunno a Fondi.

Il risultato delle elezioni in provincia pontina dovrebbe risvegliare l’anima del Partito Democratico e della Sinistra. Il Pd sinora è rimasto quasi assente dalla contesa, proponendo qualche sporadica iniziativa a carattere culturale di stampo salottiero, pantofolaio, lontano da fabbriche, campi agricoli e luoghi di lavoro. Eppure, riportare il popolo della sinistra alle vittoria è un impegno prioritario, i delusi vanno messi in condizione di cambiare idea e mutare il corso politico attuale. Senza il concorso politico e umano di masse popolari non si raccolgono consensi. Il Pd è troppo lontano dalla gente, dalle associazioni di volontariato, dagli ecologisti, dai giovani. Non rappresenta una valida alternativa ai partiti dominanti della Destra sia nuova che tradizionale. Occorre creare immediatamente un gruppo politico motivato che possa opporsi al populismo dilagante, cambiando le cose prendendo posizioni serie ed efficaci.

In provincia di Latina si può fare in fretta cambiando strategia, evitando di essere minoritari tra i poveri e le giovani generazioni. E’ un partito che va ripensato attraverso l’organizzazione, ma anche cambiando modo di agire sul territorio. Oggi il 25% della ricchezza è nelle mani dell’ 1% della popolazione. O si cambia questo o la gente non segue il Pd che deve ricostruire un rapporto con pezzi di società che ha perso, penso alle elezioni comunali a Mantova, hanno dimostrato che il buon lavoro sul territorio è in grado offrire frutti copiosi, così come nella vicina Colleferro. Vanno posti in testa ai pensieri dei dirigenti e militanti del partito di Nicola Zingaretti gli ultimi, le persone in difficoltà, i giovani, le grandi periferie, un pezzo di classe media sempre più preoccupata di perdere quello che ha guadagnato con fatica, specialmente durante la pandemia che stiamo dolorosamente vivendo con apprensione.


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Paolo Iannuccelli è nato a Correggio, provincia di Reggio Emilia, il 2 ottobre 1953, risiede a Nettuno, dopo aver vissuto per oltre cinquant'anni a Latina. Attualmente si occupa di editoria, comunicazione e sport. Una parte fondamentale e importante della sua vita è dedicata allo sport, nelle vesti di atleta, allenatore, dirigente, giornalista, organizzatore, promoter, consulente, nella pallacanestro. In carriera ha vinto sette campionati da coach, sette da presidente. Ha svolto attività di volontariato in strutture ospitanti persone in difficoltà, cercando di aiutare sempre deboli e oppressi. É membro del Panathlon Club International, del Lions Club Terre Pontine e della Unione Nazionale Veterani dello Sport. Nel basket è stato allievo di Asa Nikolic, il più grande allenatore europeo di tutti i tempi. Nel giornalismo sportivo è stato seguito da Aldo Giordani, storico telecronista Rai, fondatore e direttore della rivista Superbasket. Attualmente è presidente della Associazione Basket Latina 1968. Ha collaborato con testate giornalistiche locali e nazionali, pubblicato libri tecnici di basket e di storia, costumi e tradizioni locali Ama profondamente Latina e Ponza, la patria del cuore.