Il soffio del vento: Adolescenza

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L’adolescenza è caratterizzata sia dalle vertiginose ascese nei cieli stellati della gioia e della speranza, sia dalle discese negli abissi dell’insicurezza e della disperazione. (Eugenio Borgna)

Tra le molteplici voci del soffio del vento della vita, che rimangono impresse nella nostra mente, c’è certamente quella del periodo dell’adolescenza, età intermedia tra infanzia e giovinezza, caratterizzata da profondi cambiamenti sul piano dei processi corporei e cognitivi, emotivi e affettivi, relazionali e sociali.

L’adolescenza è una fase dell’esistenza di breve durata che, per la sua stessa intensità e unicità, costituisce una delle esperienze più preziose della vita. È una stagione delicata, importante, i cui tratti essenziali sono l’incertezza e l’ansia per il futuro, l’irruzione delle istanze pulsionali, il bisogno di rassicurazione e di libertà.

Molti sono i poeti e scrittori che hanno prodotto storie ed elaborato riflessioni sull’adolescenza; un autore contemporaneo che ha scritto una storia, che ha come protagonista un adolescente, è Alberto Moravia con Agostino, un romanzo breve di formazione che racconta il passaggio dall’età infantile alla turbolenta fase adolescenziale, attraverso la scoperta della sessualità come rito d’iniziazione.

L’adolescenza, dal punto di vista psicologico, è interpretata come un periodo di crisi che si manifesta nel dinamismo della crescita psico-fisica e della formazione talvolta con squilibri e comportamenti di disagio.

L’inizio della mia adolescenza è strettamente legato all’episodio in cui per la prima volta ebbi il permesso da mio padre di frequentare a Priverno l’oratorio, centro parrocchiale di Santa Maria, dove era possibile incontrare altri ragazzi della stessa età.

Ricordo nitidamente quando mio padre mi raccomandò di «pulirmi le scarpe», perché dovevo «entrare in società», in un gruppo di coetanei per partecipare alle attività religiose e ludiche, tra le quali il calcio. Lo sport, dal punto di vista della socializzazione, è stato importante perché mi ha aiutato a formare il carattere, a mettermi in gioco rispettando le regole, i compagni e gli avversari. L’oratorio è stato una vera scuola di vita, un binario privilegiato di crescita e di formazione.

Il periodo della mia adolescenza è stato caratterizzato anche da spiacevoli incidenti che hanno lasciato, purtroppo, indelebili segni negativi sul fisico e soprattutto nella mia fragile psiche. Ma accanto a questi indelebili e tristi ricordi, la mia adolescenza è stata contrassegnata da «afasici amori». Il primo in assoluto fu l’innocente attrazione che ebbi verso una coetanea che accompagnavo, insieme ai nostri rispettivi fratelli, appena fuori il paese, in campagna, per portare da mangiare ad alcuni animali: conigli e  maiali, galline e papere.

Un tiepido giorno di primavera, infatti,  avvertii nel mio animo un vago e languido sentimento di innamoramento; guardai il dolce volto di quella ragazza che contraccambiò il mio ingenuo sguardo con un dolce sorriso. Senza pronunciare parola, in un silenzio particolare, mi sentivo più leggero, sembrava che volassi sulle ali della fantasia, ricolma di piacevoli sensazioni ed emozioni. Avvertivo di stare bene, a mio agio, poiché stavo vivendo una  intensa emozione che vibrava nell’aria e nel mio cuore.

Nel periodo adolescenziale ho vissuto indirettamente anche una tragica vicenda di morte che mi causò un terribile malessere fisico (cefalea, vomito, mancata concentrazione a scuola ecc.) che durò per alcuni giorni. Nella strada principale del paese un uomo fu investito da un camion e rimase schiacciato davanti a un muro, vicino all’ingresso di una abitazione.  Tutto il paese rimase sconvolto dell’evento.

La curiosità adolescenziale mi spinse, come gran parte della popolazione, a rendermi conto dell’evento straordinario e da lontano vidi la sagoma di un uomo ricoperto da un lenzuolo bianco. Per superare la paura della morte, nei mesi successivi mi offrii, volontariamente, come chierichetto, ad  esser presente alle funzioni religiose di una persona morta in casa, dentro la bara.

L’adolescenza, come dimostrano le diverse esperienze vissute con viva partecipazione, è stata un travagliato periodo di transizione,  caratterizzato alternativamente da momenti di gioia e spensieratezza,  di disagio e difficoltà, di sconfitte e di scoperte. Parafrasando l’aforisma di Ippocrate, padre della medicina, il soffio del vento ci ricorda che l’adolescenza è breve, la vita è lunga.


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