Il soffio del vento: Domande

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Domande

A dar risposte sono capaci tutti; ma a fare le vere domande ci vuole un genio.                                                                  Oscar Wilde

Fare domande, come suggerisce lo scrittore irlandese Oscar Wilde, significa chiedere informazioni, spiegazioni, porre quesiti e interrogarsi per trovare risposte ai problemi della quotidianità e più in generale della vita. Spinti dalla curiosità e dalla sete di conoscere e di sapere si possono avanzare domande intelligenti e acute, facili e difficili, legittime e profonde, indiscrete e imbarazzanti.                                                                                    È fondamentale comunque imparare a riconoscere e a porgere domande vere e importanti sulla nostra esistenza e sul nostro vivere insieme. Lo scrittore francese Honoré de Balzac ha scritto: «La chiave di tutte le scienze è indiscutibilmente il punto di domanda. Dobbiamo la maggior parte delle grandi scoperte al Come? e la saggezza nella vita consiste forse nel chiedersi, a qualunque proposito, Perché?».                                                          Il Premio Nobel della letteratura (1988) lo scrittore egiziano, Nagib Mahfuz, ha scritto: «Potete giudicare quanto intelligente è un uomo dalle sue risposte. Potete giudicare quanto è saggio dalle sue domande». Le domande sono sempre più importanti delle risposte, tenendo conto che, quando si è in grado di porre le domande giuste, si è sulla strada buona per diventare una persona acculturata. Infatti la saggezza e l’ingegno di un uomo si giudicano meglio dalle sue domande che dalle sue risposte. Il monaco trappista e scrittore statunitense, Thomas Merton, diceva: «Io credo che si conosca un uomo più dalle sue domande che dalle sue risposte».                                                                       Nella vita ogni essere umano, prima o poi, si trova di fronte a insopprimibili domande di senso: Chi sono? Da dove vengo? Perché vivo? Dove vado? Qual è il mio destino? Qual è il senso ultimo di ogni azione? Perché c’è il male? Perché ci sono la sofferenza e la morte? Nel trovare risposte a queste domande “metafisiche” e universali è necessario considerare quanto con umiltà e saggezza la poetessa Wislawa Szymboska, Premio Nobel nel 1996, ha affermato di «chiedere scuse alle grandi domande per le piccole risposte» che l’uomo riesce a dare.                                    E sulla scia del monito della poetessa polacca è importante tener conto di ciò che ha detto recentemente  il direttore della rivista Civiltà cattolica, Antonio Spadaro, che nell’odierno mondo globalizzato e digitalizzato «dobbiamo riattivare le domande di senso, strappandole agli algoritmi e al populismo. È un lavoro spirituale, complesso che richiede una grande sensibilità, una grande umanità».

 


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