Titolo: Lacci
Regia: Daniele Luchetti
Soggetto: Domenico Starnone (dal suo romanzo omonimo, 2014)
Sceneggiatura: Daniele Luchetti, Francesco Piccolo, Domenico Starnone
Produzione Paese: Italia, 2020
Cast: Alba Rhorwacher, Luighi Lo Cascio, Laura Morante, Silvio Orlando, Giovanna Mezzogiorno, Adriano Giannini, Linda Caridi, Francesca De Sapio, […]
Vanda (Alba Rhorwacher da giovane e Laura Morante da adulta), insegnante precaria con tre classi in due scuole, e Aldo (Luigi Lo Cascio da giovane e Silvio Orlando da adulto), conduttore radiofonico, abitano a Napoli con i loro due figli, Sandro e Anna. Forse il fatto di essersi sposato ancora molto giovane porta Aldo a trovarsi in una situazione che lo lega, lo vincola e non gli lascia quella libertà di cui avrebbe voluto godere. Aldo avverte forse una grande delusione anche se Vanda dimostra di amarlo e anche se è adorato dai suoi figli. E questa delusione forse lo spinge inconsciamente ad innamorarsi di Lidia (Linda Caridi), una bella e giovane donna che lavora assieme a lui. Nel suo famoso saggio Innamoramento e amore (1979) il medico sociologo Francesco Alberoni scrive che molta gente crede di essere innamorata, mentre non è innamorata affatto, ma sottolinea anche che l’innamoramento è lo stato nascente di un movimento collettivo a due, che mostra il carattere di un movimento rivoluzionario con la differenza che, mentre quest’ultimo è aperto a molte persone, l’innamoramento è circoscritto a due persone soltanto.
Aldo, allora, avverte un grande senso di colpa che lo induce a confessare subito alla moglie che è stato con un’altra perché con lui si sente in prigione e perché nell’amore non possono esserci compromessi. E Vanda, rimanendo turbata profondamente perché viene a conoscere qualcosa di inaspettato e di imprevisto, dopo una pausa di riflessione chiede ad Aldo, al fine di ottenere una conciliazione immediata e di eliminare l’angoscia che una separazione le potrebbe causare: Quello che ti è successo può succedere. Noi abbiamo fatto un patto quando abbiamo deciso di andare a vivere insieme. Te lo ricordi o no che abbiamo fatto un patto? Se ti sei innamorato, cambia tutto. Se dici ora la verità, tu salvi la vita a tutti. Ti sei innamorato?
Lo spettatore a questo punto, grazie alla semplicità recitativa senza remore di un cast eccezionale e supremo, viene coinvolto, sconvolto e portato a scoprire gradualmente il succedersi degli eventi che descrivono una situazione drammatica che dettaglia ciò che negli ultimi anni si evince dalle cronache con frequenza sempre più elevata. E si rende conto anche del profondo e composito significato di laccio che non è il soave laccio di Giosuè Carducci ma, al contrario, è quello corrispondente ad un legame, ad un vincolo che, a seconda dei punti di vista, può risultare disgraziatamente o fortunatamente inscindibile. E, al tempo stesso, lo spettatore è indotto a comprendere che il legame familiare è un vincolo come i lacci delle scarpe che si possono o devono slegare ma che successivamente devono essere riannodati, anche se in modo ridicolo, per mantenere le scarpe ai piedi e per raggiungere quell’equilibrio che concilia ogni situazione: per stare insieme, bisogna parlare poco … l’indispensabile.
Il regista dopo aver letto l’omonimo romanzo Lacci (2014) di Domenico Starnone si è chiesto quali siano le forze segrete che legano due persone, e con questo film cerca di spiegare che non è solo l’amore ad unire le persone, ma anche ciò che resta quando l’amore non c’è più. Si può stare assieme per rancore, nella vergogna, nel disonore, nel folle tentativo di tener fede alla parola data. Lacci racconta i danni che l’amore causa quando ci fa improvvisamente cambiare strada e quelli – peggiori – di quando smette di accompagnarci.
Questo film, come tutti i film di Daniele Luchetti, è un atto di devozione, in particolare, nei confronti di tutti coloro che vivono questa situazione e, in generale, nei confronti di tutto il pubblico, portando gli uni e l’altro a riflettere su situazioni realmente note e, al tempo stesso, a svagarsi.
Lacci è stato il film di apertura alla 77^ Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.
Filmografia
Juke box (1985), Domani accadrà (1988), La settimana della Sfinge (1990), Il portaborse (1991), Arriva la bufera (1992), L’unico paese del mondo (1994), La scuola (1995, I piccoli maestri (1998), Dillo con parole mie (2003), Mio fratello è figlio unico (2007), All Human Rights fo All (episodio di Articolo 15 – La lettera, 2008), La nostra vita (2010), Anni felici (2013), Chiamatemi Francesco – Il Papa della gente (2015), Io sono Tempesta (2018), Momenti di trascurabile felicità (2019).
Francesco Giuliano
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